Quella di Davines è una storia che parte da lontano. Nel 1983 Silvana e Gianni Bollati, con l’obiettivo di coniugare bellezza e sostenibilità, avviano un’attività di produzione conto terzi per la cura dei capelli creando anche un piccolo laboratorio di ricerca ad hoc. Dieci anni dopo questa partenza in sordina, i coniugi Bollati creano Davines, come marchio dedicato al mercato professionale dell’hair care a cui fa seguito, nel 1996, la creazione della divisione cosmetica, a marchio Comfort Zone, per terme, centri estetici e spa.
Oggi il gruppo Davines è una piccola multinazionale, presente in 97 mercati esteri ed ha un organico di circa seicento collaboratori in tutto il mondo, di cui trecento solo in Italia.
Davide Bollati, presidente del gruppo di famiglia, racconta quali sono state le strategie che hanno trasformato una piccola azienda in leader nella formulazione e produzione di prodotti per la cura dei capelli e della pelle: “Fin dalla sua nascita l’azienda ha deciso di concentrarsi sui segmenti nel settore beauty professionale che vale circa 20 miliardi dei 400 complessivi. Ci siamo focalizzati quindi sull’hair care e skin care distribuendo i nostri prodotti solo in saloni e spa. In questo modo siamo diventati competitivi a livello globale, ritagliandoci una quota di mercato dell’1% circa.”
Un’altra scelta vincente è stata quella di puntare sui mercati internazionali fin da subito. L’amministratore delegato Paolo Braguzzi conferma che la costante crescita del fatturato dell’azienda negli anni è un risultato da attribuire all’export che pesa l’80 per cento del giro d’affari del gruppo. Proprio i ricavi ottenuti dai mercati esteri hanno permesso all’azienda di chiudere il 2017 con un fatturato di 127 milioni di euro e il 2018 con un’ulteriore crescita del 15 per cento.
Perseguendo la strategia di diversificazione di mercati, nel corso del 2018 è stata aperta una filiale ad Hong Kong con l’intento di voler crescere in Cina, Corea e Giappone. Quest’ultima è solo l’ultima di una consistente lista di filiali sparse per il mondo (New York, Parigi, Città del Messico e Deventer).
Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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