Il Marocco rappresenta per l’Italia un partner commerciale strategico nella regione mediterranea e una “piattaforma” ideale per l’export in tutto il continente africano. L’emergere di una classe media sempre più ricca, giovane, istruita, urbanizzata ed occidentalizzata, oltre all’enorme sviluppo dell’industria del turismo, aprono per le aziende italiane che operano nel settore Food & Beverage interessanti prospettive di sviluppo.
Anni di progetti di collaborazione e accordi per l’incentivazione degli scambi commerciali e culturali tra le due sponde del Mediterraneo hanno ormai integrato a pieno titolo il Marocco nell’economia europea, portandolo al primo posto tra i Paesi africani per quanto riguarda sviluppo economico e sociale. In ragione della sua stabilità politica e delle favorevoli previsioni di crescita economica (+3,1% per il 2018), che rappresentano un’eccellenza nell’intera regione (che risulta invece caratterizzata da una diffusa instabilità istituzionale), il Marocco, da un punto di vista economico e commerciale, offre numerose opportunità per le imprese europee, sia in termini di export che di investimenti. Ciò è particolarmente vero per le imprese italiane poiché a differenza della Francia o della Spagna, l’Italia beneficia di un’immagine di partner mediterraneo vicino e importante, privo di antagonismi storici o di reminiscenze coloniali.
Un hub logistico di prim’ordine
Situato a soli 14 km dalle coste europee, bagnato dal Mar Mediterraneo a nord e dall’Oceano Atlantico lungo la costa occidentale, il Paese gode di una posizione strategica che lo colloca al crocevia delle grandi vie di scambio internazionali che collegano l’Africa, l’Europa e il Medio Oriente. Un assetto invidiabile per integrarsi con i grandi flussi commerciali internazionali e per accrescere la competitività della propria azienda ottimizzando il circuito logistico.
In particolare, il Marocco rappresenta un interessante trampolino di lancio per estendere il proprio mercato in una delle zone economiche con il maggior tasso di crescita al mondo: l’Africa occidentale. Gli scambi commerciali tra il Marocco ed i Paesi dell’Africa occidentale non hanno fatto altro che crescere negli ultimi 20 anni passando dal 4-5% degli anni novanta all’attuale 15% del volume totale degli scambi commerciali del Marocco con l’estero. Si stima inoltre che grazie ai recenti accordi doganali conclusi con numerosi paesi dell’Africa subsahariana (AfCFTA), tale percentuale dovrebbe assestarsi sul 20% entro il 2020.
Va inoltre ricordato che dal 2012 sono stati azzerati i dazi con l’Unione Europea (sia in entrata che in uscita), e che oltre ad aver firmato accordi di libero scambio bilaterali con gli Emirati Arabi Uniti, la Turchia e gli Stati Uniti, dal 2004 il Marocco fa parte del gruppo di Agadir, un’area di libero scambio che comprende anche Tunisia, Egitto e Giordania.
Come è evidente, il potenziale bacino di consumatori da poter raggiungere partendo dal Marocco è davvero enorme e va ben oltre i suoi 35 milioni di abitanti.
Riforme ed investimenti - il “Plan Maroc Vert”
La crescita sostenuta che il regno nordafricano ha sperimentato negli ultimi anni è il risultato di un piano concreto di riforme ed investimenti, sostenuto da un solido sistema finanziario e da efficienti servizi e facilitazioni fiscali per gli investitori.
Paese dalla grande tradizione agricola, prima di tutto il Marocco ha saputo valorizzare la sua risorsa principale, ovvero il settore primario, tramite l’adozione, a partire dal 2009, del “Plan Maroc Vert”, che con investimenti annuali dell’ordine di 1 miliardo di euro, per 1.506 progetti finora attuati, mira a sviluppare un settore agro-alimentare moderno, competitivo e diversificato. Tuttavia, la carenza di know-how e industrie per la meccanica strumentale a livello locale alimenta un’interessante domanda di tecnologie e macchinari agricoli, per l’allevamento e la pesca, sistemi di irrigazione e approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili, oltre a macchinari per la trasformazione alimentare e per il packaging, refrigeratori, macchinari per lo stoccaggio, tutti settori in cui l’industria manifatturiera del Belpaese primeggia e può certamente dire la sua.
Opportunità nel settore Food & Beverage
Ma le opportunità per il Made in Italy non finiscono qui: proprio le riforme e gli investimenti degli ultimi anni hanno consentito l’emergere di una classe media sempre più urbanizzata e con un sempre maggiore potere d’acquisto. I marocchini, inoltre, hanno ormai orientato i propri consumi alimentari e il proprio stile di vita verso modelli occidentali, aspetto questo da cui l’industria italiana del Food & Beverage può trarre enormi vantaggi.
Anche grazie all’impulso fornito dal RAWAJ Vision 2020 Plan del Ministero dell’Industria che ha investito sull’ammodernamento e l’efficientemento del sistema distributivo, se i suq e i mercati tradizionali sono ancora ampiamente diffusi nelle zone rurali, la grande distribuzione organizzata ha invece ormai preso piede in tutti i principali centri urbani. È qui che risiede la maggior parte della popolazione che, spinta da ritmi di vita e lavoro sempre più frenetici ha a diposizione meno tempo per cucinare cibi freschi e si orienta prevalentemente verso piatti pronti (cibi pre-confezionati, pre-cotti, in scatola, o surgelati).
Per la stessa ragione anche il settore della ristorazione, e in particolare quello dei fast food, sta crescendo ad un tasso del 4-6% annuo.
Un segmento molto interessante è quello dei bar/caffetterie, reminiscenza del passato coloniale francese che costituisce parte integrante della cultura e della vita pubblica dei marocchini. La caffetteria rappresenta il luogo in cui tradizionalmente si intrattengono le relazioni sociali e si conducono gli affari, soprattutto tra uomini. Per tale motivo esse sono estremamente diffuse in tutto il Paese, sia nelle aree urbane che in quelle rurali ed è stimato che continueranno a crescere anche in futuro alimentando una grande domanda di bibite e caffè, ma anche di snack dolci e salati.
Questi stessi prodotti potrebbero trovare sbocco anche nelle forniture alle compagnie aeree, un mercato che da solo vale 42 milioni di dollari.
In realtà la spinta propulsiva al settore del food service proviene per lo più dalla crescita del turismo. Nel 2017 i turisti che hanno visitato il Paese sono stati 11 milioni, ma si stima che saranno oltre 20 milioni nel 2020. La ristorazione locale si sta attrezzando per adattare i menu e soddisfare i gusti dei turisti. Sono molto richieste ad esempio le acque minerali di buona qualità con nitrati e residuo fisso contenuti, ma anche i vini di fascia elevata, ed in particolare proprio quelli italiani. Va evidenziato infatti che il Marocco, pur essendo un paese a maggioranza musulmana, tollera il consumo di alcol tra gli stranieri ed addirittura si sta attrezzando per produrre vino in sempre maggiori quantità e qualità.
Consumatori sensibili alla qualità: dal bio alla certificazione Halal
Inoltre, l’accesso ai mercati islamici è facilitato dal possesso della certificazione Halal che attesta la conformità dei prodotti alle prescrizioni religiose islamiche, e di cui conviene dotarsi (clicca qui per sapere come ottenerla). Con una crescita di oltre il 12% annuo dal 2004 ed un giro di affari attuale di 455 miliardi di euro, equivalente al 16% dell’industria alimentare mondiale, il mercato Halal appare molto appetibile, anche perché ad oggi i prodotti certificati Halal sono sinonimo di qualità e sono sempre più richiesti ed apprezzati anche dai non musulmani.
Parallelamente, anche i consumi di cibo biologico e salutista sono in aumento, come riflesso del desiderio dei marocchini di imitare lo stile di vita occidentale.
La middle class marocchina inoltre è particolarmente sensibile al brand e alla qualità del prodotto percepiti come status symbol e dunque apprezza significativamente i prodotti d’eccellenza agroalimentari italiani.
Come trovare clienti per esportare prodotti Food and Beverage in Marocco?
Un grande catalizzatore di stakeholder sarà sicuramente il SIAB EXPO - International Exhibition of Food and Drinks che si terrà dal 21 al 24 novembre 2018 a Casablanca, in Marocco.
SIAB EXPO è la principale fiera internazionale dedicata al settore Food & Beverage non solo nel mercato marocchino, ma in tutto il continente africano.
Saranno più di 150 gli espositori e oltre 10.000 i visitatori qualificati attesi all’evento che permetterà sia ai brand già presenti commercialmente sul mercato che ai newcomers, di usufruire dei servizi di match-making e di fissare incontri face-to-face con i principali buyers dell’area.
IBS Italia, in qualità di agente esclusivo per l’Italia della manifestazione, supporterà le imprese che desiderano esporre i propri prodotti in fiera, assicurando supporto organizzativo e commerciale oltre ad elevata visibilità grazie ad una comunicazione integrata, ai media partner e ai vari strumenti di marketing messi a disposizione dall’organizzazione fieristica.
Exportiamo, sarà inoltre media partner dell’evento e documenterà la quattro giorni della manifestazione con reportage, dirette ed interviste.
Per partecipare al SIAB EXPO o ricevere ulteriori informazioni si consiglia di visitare la pagina progetti di IBS Italia, scrivere a info@ibsitalia.biz o chiamare al numero 06. 5919749.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Miriam Castelli, redazione@exportiamo.it
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