Il settore farmaceutico italiano rappresenta una piccola eccellenza nel panorama economico europeo e mondiale. L’Italia infatti è oggi il primo produttore farmaceutico dell’Unione Europea ed ha superato (dopo anni) la sua più grande “rivale”, la Germania.
Settore farmaceutico in Italia
L’industria farmaceutica si conferma un grande patrimonio industriale per lo sviluppo economico e scientifico del Paese: con un valore di oltre 31 miliardi di euro, l’Italia è oggi il primo produttore farmaceutico dell’Unione europea, superando i 30 miliardi della Germania.
Il successo è dovuto principalmente alla crescita dell’export, che oggi sfiora i 25 miliardi e che, dal 1991 al 2017, è cresciuto di 15 volte, portando la farmaceutica dal 57° al 4° posto della classifica dei settori economici italiani con i più alti livelli d’export.
Il primato inoltre si è concretizzato in investimenti e soprattutto in crescita dell’occupazione come emerso dall’ultimo rapporto condotto da Farmindustria.
Crescita ed opportunità occupazionale
L’industria farmaceutica è il settore che negli ultimi due anni ha registrato il più alto tasso di crescita occupazionale, registrando un +4,5% rispetto a circa il +1,5% della media manifatturiera. Un incremento dovuto principalmente all’aumento delle esportazioni.
Nel 2017 gli addetti nel settore farmaceutico sono stati 65.400 (93% a tempo indeterminato), di cui molti under 35. Secondo i dati Inps, dal 2014 al 2016 gli under 35 sono infatti aumentati del 10% (rispetto al +3% nazionale).
Questi risultati sono stati resi possibili grazie alle decisioni degli imprenditori e manager, italiani ed esteri, che hanno fatto leva sui punti di forza del Paese. Le aziende hanno investito con decisione sulle risorse umane e sull’efficienza dei settori dell’indotto, in particolare su quelli della meccanica e del packaging, che – con 66 mila addetti – creano sinergie di crescita.
Le risorse umane che operano nel settore farmaceutico sono tra le più formate e produttive nel panorama industriale, con il 90% degli addetti diplomati o laureati. Caratteristiche che fanno leva sulla forte e qualificata presenza di donne (nella ricerca rappresentano il 52% degli addetti), il 42% del totale rispetto al 29% della media manifatturiera, con ruoli importanti nell’organizzazione aziendale, come dirigenti e quadri.
Export e Paesi di destinazione del farmaceutico
Nel 2017 l’export farmaceutico ha trainato la produzione e gli investimenti (+3%), confermando l’interesse delle imprese, italiane e non, a continuare ad investire sul Paese.
I dati pubblicati dalla ricerca condotta dall’Efpia, la Federazione europea delle industrie europee del settore farmaceutico, mostrano che l’Italia è diventata il primo Paese per valore della produzione nell’Ue esclusivamente grazie alla crescita delle esportazioni che ha determinato il 100% della crescita negli ultimi 10 anni.
L’Italia, infatti, ha segnato il maggiore incremento dell’export farmaceutico tra i grandi Paesi europei sia negli ultimi dieci anni (+107% cumulato rispetto a +74% della media), sia negli ultimi cinque (+44% rispetto a +27%).
Anche il commercio estero conferma il trend di crescita, in aumento rispetto al 2016. Le esportazioni totali del settore (medicinali, sostanze di base, altri prodotti) sono aumentate del 16% ed ammontano a 24,8 miliardi di euro. Le importazioni totali ammontano a 24 miliardi di euro e sono cresciute del 4,6%.
La propensione alle esportazioni è superiore al 75% per il totale della farmaceutica, rispetto al 46% della media manifatturiera.
Per destinazione geografica, si nota la prevalenza dei Paesi europei (69,6% dell’export e 80,8% dell’import), di cui l’Unione Europea a 28 Paesi rappresenta la componente di gran lunga maggioritaria con il 57,9% dell’export totale ed il 66,1% dell’import.
Tra le aree extraeuropee, il principale partner commerciale è l’America con il 19,3% dell’export ed il 15,8% dell’import.
Rilevante anche il peso degli scambi con l’Asia, che registrano una quota pari al 9% delle esportazioni totali, mentre le importazioni rappresentano il 3,3%.
Caratteristiche dell’industria farmaceutica italiana
L’industria farmaceutica in Italia è caratterizzata da una composizione unica in Europa, con un contributo bilanciato di aziende a capitale italiano, che determinano il 40% del ruolo industriale, e di quelle a capitale internazionale, dalle quali dipende il 60%. Tra tutte le imprese a capitale internazionale in Italia, quelle del farmaco hanno un ruolo di primo piano per occupazione e valore aggiunto e detengono la leadership per investimenti ed export. L’Italia è prima tra i grandi Paesi europei per presenza di imprese a capitale statunitense e tedesco, seconda per presenza di imprese francesi, svizzere e giapponesi. Inoltre, il Paese è un hub mondiale per la produzione di vaccini per quanto riguarda le imprese a capitale britannico. Le imprese a capitale italiano si caratterizzano per un fatturato realizzato all’estero pari al 70% del totale, in notevole crescita e significativamente più elevato rispetto alla media manifatturiera.
Un altro elemento che caratterizza il settore farmaceutico è la sua forte presenza internazionale, che risulta essere superiore alla media industriale, sia per la presenza di imprese estere in Italia, sia per la proiezione all’estero di quelle italiane. Le imprese a capitale italiano realizzano all’estero il 70% delle loro vendite, grazie a una strategia di internazionalizzazione supportata da prodotti ad alto valore aggiunto e investimenti effettuati in Italia.
Il settore si caratterizza anche per un modello innovativo di Relazioni Industriali (rapporti tra Stato, imprese, sindacati e lavoratori), una contrattazione aziendale molto diffusa e strumenti di Welfare moderni ed efficaci, in particolare per la conciliazione vita-lavoro, l’istruzione, il benessere dei dipendenti e dei loro familiari, l’assistenza ai familiari anziani o non autosufficienti. Strumenti concreti e moderni di responsabilità sociale con i quali le imprese contribuiscono allo sviluppo del Paese.
Road map per il futuro
Tra i Paesi maggiormente sviluppati, l’Italia possiede tutte le caratteristiche per poter continuare a primeggiare nel settore farmaceutico. Occorrerà continuare a lavorare al fine di creare un ecosistema che sostenga ed agevoli lo scambio di informazioni e risorse tra il mondo accademico e le imprese. E sarà importantissimo anche: investire nell’innovazione per sostenere lo sviluppo ed attrarre talenti; predisporre adeguati meccanismi di valorizzazione della proprietà intellettuale; adeguare il sistema normativo semplificando quello burocratico.
Fonte: a cura di Exportiamo, Giancarlo Cabillon, redazione@exportiamo.it
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