Il Blue Lagoon Iceland, una delle 25 meraviglie del mondo, celebra il completamento di una significativa espansione con l’attesissima apertura della sua prima offerta di lusso, il “The Retreat”.
Il compito di illuminare il fantastico paesaggio nordico è stato affidato ad iGuzzini, azienda di Recanati specializzata in illuminotecnica.
Il progetto di illuminazione realizzato per la struttura islandese – 8.500 metri quadrati tra hotel, ristorante e spa sotterranea, che saranno inaugurati entro fine anno – utilizza i principi della luce biodinamica, spiega l’amministratore delegato del gruppo, Andrea Sasso.
Nelle stanze, ad esempio, è stato applicato Sunmoon, un apparecchio che riproduce la luce del sole e della luna, variando temperatura, colore e livelli di illuminazione, oltre a funzionare come sveglia, in alternativa ai tradizionali allarmi sonori. All’esterno, invece, le luci sono state studiate per valorizzare i contrasti cromatici del paesaggio nordico (le acque della laguna e la scura terra lavica). «I principi della luce biodinamica sono un cavallo di battaglia di iGuzzini da anni – spiega Sasso – che continua a evolvere grazie alle nuove tecnologie che ci consentono di miniaturizzare sempre di più gli apparecchi, fino a farli scomparire nell’architettura, seguendo un trend molto apprezzato oggi dai progettisti».
L’innovatività dei prodotti è la leva principale dello sviluppo dell’azienda che, negli ultimi cinque anni, ha registrato una crescita cumulata del 26% nei ricavi, raggiungendo lo scorso anno oltre 200 milioni di euro, con un margine operativo lordo di 31,5 milioni (+9% sul 2016) e un cash flow di 28 milioni. Il fatturato deriva infatti per l’83% da nuovi prodotti lanciati sul mercato negli ultimi cinque anni e l’incidenza dei prodotti Led è dell’80%.
L’innovazione però non riguarda soltanto i prodotti: «Innovare significa per noi anche investire sui processi produttivi e sull’organizzazione aziendale – spiega l’ad –. Abbiamo raggiunto Ebitda e flussi di cassa record, grazie anche a un percorso di trasformazione digitale al quale, per il triennio 2018-2020, destiniamo il 50% della spesa capitale (10-11 milioni di euro l’anno, ndr)».
Il che si è tradotto nell’adozione di un nuovo e più efficiente sistema per la gestione dei processi, nell’implementazione del modello organizzativo WCM (World Class Manufacturing), avviato tre anni fa e nei recenti investimenti legati a Industria 4.0.
Sasso ha concluso dicendo che l’azienda possiede tutte le caratteristiche per quotarsi in Borsa, step previsto infatti per il primo semestre del prossimo anno.
Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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