I risultati del settore moda per il 2017 sono l’esito di una congiuntura favorevole come non accadeva dal 2014: il comparto fashion Made in Italy – che comprende tessile, pelle, pelletteria, abbigliamento e calzature – è cresciuto del +3,2%, approssimativamente, per un valore vicino ai 94,2 miliardi di euro. Confindustria Moda vede attive sul territorio nazionale 66.751 aziende che danno lavoro a 581mila addetti. Nel 2017 una parte rilevante della crescita è da attribuire alle esportazioni che sono cresciute del +5,2%, portandosi a circa 61,8 miliardi di euro.
Quali sono le principali destinazioni delle esportazioni della moda italiana?
La Cina con un aumento del +27,3% si riconferma il paese in cui i nostri prodotti di moda sono più richiesti. Seguono gli Stati Uniti con un +27,1%, Hong Kong dove i prodotti italiani sono stati esportati con un aumento del +17,5%, la Russia che nel 2017 ha registrato l’aumento più significativo pari a +37,8% e, infine, Taiwan dove le importazioni dall’Italia sono aumentate del 34,5%.
Quali sono i prodotti più desiderati?
Quello dei profumi Made in Italy secondo Cosmetica Italia è uno dei comparti che ottiene maggiori risultati e vale oltre un miliardo di euro, cioè il 12,8% del consumo totale di cosmetici. A livello nazionale la profumeria alcolica cresce del 2,5%, ma è sempre con le esportazioni che si registrano le performance migliori con un incremento del +19,5%.
L’abbigliamento Junior - fascia 0-12 anni - si stima toccherà i 300 miliardi di dollari entro il 2024, trainato dall’area Asia-Pacifico.
Trend positivi anche per quanto riguarda il settore degli accessori - occhialeria, gioielleria, bigiotteria e cosmetici -, dove la dinamica dell’export ha registrato una ripresa ancor più netta (+10%).
Anche per quanto riguarda la moda femminile i mercati internazionali sono protagonisti assoluti delle vendite. Secondo i dati forniti da Smi-Sistema moda Italia su base Istat, nel periodo gennaio-maggio 2017, il comparto ha segnato un +3,8% per un volume d’affari prossimo ai 3,3 miliardi di euro, concorrendo al 25% circa del turnover complessivo del Tessile-Moda. Secondo le stime elaborate dal Centro Studi di Confindustria Moda, il giro di affari del settore dovrebbe raggiungere un incremento pari al +2,7%, sfondando ampiamente la soglia dei 13 miliardi di euro.
Il mercato estero si è rivelato soddisfacente durante tutto l’anno: le vendite internazionali si sono mosse su ritmi vivaci, sempre superiori al 3% per l’intero 2017, portandosi così al 62,1% del turnover settoriale. Al contrario, i consumi nazionali si sono mostrati complessivamente ancora riflessivi, nonostante alcuni distinguo per prodotti/canali rivelatisi favorevoli.
Al nuovo governo, il presidente di Confindustria Moda, Claudio Marenzi chiede di “continuare sulla linea degli ultimi 4 anni con iniziative come industria 4.0, così come con il sostegno all’internazionalizzazione. In questi anni si è fatto un lavoro molto interessante e spero che su questi temi si continui in questa direzione”. Quanto alle prospettive per il 2018 Marenzi ha sottolineato che “ci sono molti punti interrogativi, considerando che arriviamo da un anno molto positivo. In particolare ci sono diversi problemi a livello di relazione fra paesi, soprattutto fra Europa e Stati Uniti, che restano uno dei mercati principali del settore, e fra Europa e Russia”.
Fonte: a cura di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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