“Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori” cantava Fabrizio De Andrè in Via del Campo, e oggi, grazie a un progetto tutto Made in Italy che valorizza la pollina, lo scarto organico che deriva dall’allevamento dei polli, nasce anche energia pulita.

Quello della gestione dei rifiuti organici, in particolare del letame, per il settore dell’allevamento è un grave problema a causa degli oneri economici, logistici e ambientali che porta con sé. Nonostante le polemiche di questi giorni per cui l’Europa è percepita distante dai problemi dei cittadini degli stati membri, è proprio dal programma europeo per l’ambiente Life+ che provengono i fondi per migliorare la gestione del letame negli allevamenti. Di questi fondi ha usufruito Chimera, un progetto tutto italiano pensato dall’azienda 3P Engineering di Chiaravalle - Università Politecnica delle Marche - per il riciclo della pollina, il letame dei polli.

Gli ingegneri del progetto Chimera hanno ideato un impianto di smaltimento, da installare direttamente negli allevamenti e il suo funzionamento a ciclo continuo attenua gli impatti logistici e ambientali connessi allo stoccaggio, al trasporto e alla bruciatura del letame. L’obiettivo principale di Chimera è quello di realizzare un impianto utile per lo smaltimento totale della pollina. La biomassa potrà a quel punto essere utilizzata per realizzare fertilizzante di ottima qualità, e allo stesso tempo generare energia, termica ed elettrica, per il sostentamento dell’azienda avicola stessa.

Lo smaltimento della pollina nei paesi dell’Unione europea impatta per 25 milioni di tonnellate l’anno di gas serra, 0,48 milioni di tonnellate di ammoniaca e 100 mila tonnellate di metalli pesanti (senza considerare il trasporto) con un costo di circa 2 miliardi di euro l’anno per tutti i 152 milioni di tonnellate di letame prodotto. Dopo i prototipi utilizzati negli allevamenti marchigiani di Osimo e Castelfidardo, sarà realizzato entro il 2019, un impianto pilota completo in Olanda, negli allevamenti Renders&Renders, partner di 3P Engineering nel progetto Europeo Chimera, capace di riutilizzare il 100% della pollina negli stessi stabilimenti in cui è prodotta, eliminando quindi anche il problema del trasporto e con la possibilità di produrre energia.

3P Engineering è nata come start up nel 2002 vincendo il premio E-Capital: ha già 31 brevetti registrati e un fatturato annuo di 2 milioni di euro (+10%). “Gli allevamenti – ha detto Michele Marcantoni, fondatore di 3P Engineering – sarebbero autosufficienti dal punto di vista energetico e delle materie prime, secondo un modello di economia circolare. Puntiamo a replicare la tecnologia di Chimera in altri contesti di produzione di rifiuti organici”.

Fonte: a cura di Exportiamo redazione@exportiamo.it

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