Si tratta di una rete per il trasporto merci ad altissima velocità. La tecnologia realizzata all’università di Perugia si può vedere a Terni e prevede la realizzazione di una physical internet, ovvero una rete fisica in cui le merci vengono spedite, trasportate e recapitate in brevissimo tempo.
Ideato 15 anni fa, è stato oggetto di numerose attività di sviluppo e ottimizzazione da parte dei ricercatori del CIRIAF, il Centro di Ricerca Interuniversitario sull’Inquinamento e sull’Ambiente “M. Felli” dell’Università degli Studi di Perugia.
Pipenet rappresenta una soluzione innovativa, efficace e sostenibile per gli attuali problemi del trasporto delle merci, sia su scala locale che su grandi distanze. Il sistema costituisce la quinta “modalità di trasporto”, alternativa alla “gomma”, al “ferro”, alla nave e all’aereo, grazie all’integrazione delle migliori tecnologie disponibili che consentono la minimizzazione dei consumi energetici e dell’impatto ambientale oltre a vantaggi in termini di sicurezza e logistica.
Il professor Franco Cotana, tra i principali fautori della ricerca e primo firmatario dei due brevetti, sintetizza così il funzionamento del prototipo: «Il progetto prevede l’utilizzo di una rete di condotti ad aria evacuata (si potrebbero utilizzare tubi delle condotte del metano non più in uso). All’interno di tali condotti le merci sono allocate in capsule con volumi standardizzati e modulari. Motori elettrici lineari sincroni alimentati da energia rinnovabile (tipicamente fotovoltaico disposto lungo il tracciato), consentono la propulsione delle capsule ospitate in slot magnetici. Il ridotto attrito, possibile grazie all’assenza di aria e a sistemi di sospensione magnetica frictionless, permette alle capsule di raggiungere velocità di quasi 2.000 km/h garantendo capacità di trasporto fino a una tonnellata per secondo».
Tra i vantaggi, l’alta capacità di trasporto, la decongestione del traffico stradale, minori emissioni in atmosfera e sonore, maggiore efficienza energetica, maggiore velocità di consegna, integrazione fisica e logistica con le infrastrutture esistenti (strade e ferrovie), modularità, flessibilità, estendibilità, riduzione del numero di incidenti su strada, configurazione sui bisogni dell’utente fiale e non solo su quelli del trasportatore».
I costi stimati per la realizzazione di tratte commerciali sono inferiori a 2 milioni di euro per Km, di molto al di sotto rispetto al costo delle autostrade. I costi d’esercizio sarebbero irrisori: 0,1 euro per tonnellata al chilometro.
Sarà questo il futuro della logistica?