Fra il 17 e il 22 aprile si è svolta nella città meneghina la 57esima edizione del Salone del Mobile dove le creazioni dei designer hanno attirato la curiosità di appassionati e turisti da tutto il mondo. Parallelamente alla manifestazione è stata organizzata anche l’ottava edizione del Fuorisalone
Si è conclusa sabato 22 aprile la settimana del design, dell’architettura e dell’arredamento di Milano, che ha registrato numeri da capogiro: 434.509 le persone provenienti da 188 Paesi (+26% rispetto all’anno scorso) accorse per ammirare le opere dei designer allestite nei padiglioni nel complesso di Rho Fiera.
I progetti presentati al Salone del Mobile 2018 hanno mostrato lo straordinario valore dell’industria del design italiano, intrecciando progettazione, tecnologia e sostenibilità e manifestando la necessità e l’urgenza di creare soluzioni che guardino a un futuro sostenibile.
Claudio Luti, presidente del Salone del Mobile, non ha nascosto la soddisfazione per il risultato ottenuto: “Siamo molto orgogliosi del successo della manifestazione e della qualità degli operatori venuti a questa edizione: il Salone del Mobile è il punto di riferimento di tutto il mondo. È un momento unico, in cui impresa e cultura diventano modello virtuoso di un’Italia che funziona, dove sistema industriale e istituzioni procedono a passo sincrono in nome di un fine comune”.
In effetti, l’industria italiana del design rappresenta un’eccellente vetrina internazionale per il Made in Italy che mette in mostra i processi di internazionalizzazione aziendale di successo, in particolare per quanto concerne le imprese di ridotte dimensioni.
Parallelamente al Salone del Mobile, in diversi distretti di Milano ha avuto luogo il Fuorisalone, che abbraccia una serie di eventi fra cui feste, mostre, concerti, esibizioni artistiche. I numeri non sono quelli del salone ufficiale, ma sono altrettanto degni di nota: oltre 400mila le persone accorse, 1.367 gli eventi organizzati, 17 i percorsi tematici tra le strade di via Tortona, Brera e Ventura.
Sul sito ufficiale si legge che il Fuorisalone “non è un evento fieristico, non ha un’organizzazione centrale e non è gestito da alcun organo istituzionale: è nato spontaneamente nei primi anni Ottanta dalla volontà di aziende attive nel settore dell’arredamento e del design industriale. Attualmente vede un’espansione a molti settori affini, tra cui automotive, tecnologia, telecomunicazioni, arte, moda e food”.
Uno dei principali focus su cui si sono orientati i designer presenti a Milano è quello della sostenibilità declinata in diverse accezioni: dalla inevitabile presa di coscienza dell’importanza globale di fare sempre più ricorso alle energie rinnovabili, alla riduzione dell’impatto ambientale, alla creazione di ambienti cittadini e privati che rispettino la natura, senza per questo rinunciare alla bellezza.
Le tre parole chiave della 57esima edizione del Salone del Mobile sono state: bellezza, innovazione, sostenibilità. Bisogna, infatti, intendere “il design come frutto di una concezione efficace dei materiali, che non contengano sostanze nocive, come solventi, petrolio, formaldeide e altri agenti tossici, e dell’intelligenza della progettazione”, come spiegano i promotori dell’iniziativa.
Smart e sostenibile è anche la casa del futuro, come hanno ricordato i designer di Milano: gli elettrodomestici si controllano da un’app, la cucina si mette in moto con un clic e i mobili non sono mai stati così semplici da montare. Interessante è l’iniziativa del negozio di arredamento della tradizione artigiana Riva che ha ripensato i suoi mobili in chiave sostenibile e per ogni complemento d’arredo acquistato pianta un albero che prende il nome dell’acquirente.
È un viaggio quello per le strade di Milano durante la settimana del design, tra sculture psichedeliche, chiostri colorati e illuminati dal tramonto.
Contento del risultato della Settimana del Design anche il sindaco Beppe Sala che ha rilasciato alla stampa: “Abbiamo registrato oltre 550mila visitatori solo in città, con un tasso di occupazione degli alberghi del 95 per cento. Milano sta scalando le classifiche delle mete turistiche mondiali e noi continuiamo a lavorare per questo”.
Claudio Luti con orgoglio ricorda l’evoluzione del progetto del Salone del Mobile: “Il lavoro che abbiamo fatto viene da lontano, da una tradizione che ritroviamo negli anni Settanta, Ottanta e Novanta, quando è stata creata e consolidata questa base. Nel Manifesto, assieme alle altre, c’è la parola emozione che fornisce una chiave di lettura importante. Per questo si arriva qui da tutto il mondo per vedere, fare affari: qui ci sono le imprese, un progetto”.
Milano, dunque, si è dimostrata ancora una volta – forse più di tutte le altre – pronta a ospitare un evento di questa portata e di saper far parlare di sé a livello internazionale, come città avanguardista e promotrice del Made in Italy, ricordando che la bellezza non corre da sola, ma ha bisogno di organizzazione e lungimiranza.
Fonte: a cura di Exportiamo, di Claudia Cavaliere, redazione@exportiamo.it
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