Secondo la terza indagine di settore (2017) “La filiera italiana dell’integratore alimentare” a cura del Centro Studi FederSalus, il mercato degli integratori alimentari sfiora i tre miliardi di euro, di cui la farmacia detiene una quota del 92% (2,5 miliardi di euro). Il business è in costante crescita e attira l’attenzione di professionisti e consumatori. Non solamente in Italia, ma anche oltre confine.
Circa metà delle aziende iscritte all’associazione FederSalus dichiara di aver potuto assumere nuovo personale negli ultimi anni. E oggi nella sola industria dell’integratore sono occupati quasi 20 mila addetti, metà dei quali donne e laureati.
“La crescita del comparto italiano degli integratori alimentari, anche grazie a norme favorevoli, si sta consolidando e il mercato sta raggiungendo una fase di maturità – conferma il presidente di FederSalus, Andrea Costa – I dati dell’indagine mostrano un comparto dinamico e resiliente, in grado di mantenere buone performance e di testimoniare un’apertura crescente verso l’export e gli investimenti”.
Si tratta di un’industria che guarda sempre più spesso ai mercati esteri. Più di sette aziende su dieci (75%) quest’anno hanno aumentato le esportazioni. Anche se ancora sul totale del fatturato di filiera la quota generata dalle attività verso i mercati esteri vale appena 250 milioni di euro. I paesi di maggiore interesse, oltre all’area euro, sono Russia, Cina e Nord America.
Per sostenere l’internazionalizzazione ed essere sempre più competitive, le aziende italiane investono anche per l’acquisto di impianti sempre più moderni. Metà delle società intervistate reinveste fino al 10% del fatturato. Un comportamento favorito dalle misure introdotte dal Governo con il Piano Industria 4.0. Tra gli incentivi governativi utilizzati figurano il superammortamento e l’iperammortamento, volti a supportare gli investimenti funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi, e il credito di imposta, misura volta a stimolare l’attività di ricerca e sviluppo per l’innovazione di processi e prodotti. Un ruolo importante per la crescita del settore degli integratori è svolto poi dal ‘contoterzismo’: oggi le aziende che operano in conto terzi rappresentano il 16% del fatturato industriale dell’intero comparto. Il resto del fatturato del settore è costituito da aziende che producono a marchio proprio (73%) e dalle aziende di materie prime (11%).