Nato da un’idea di alcuni giovani del Politecnico di Torino, sviluppato dal Senseable City Lab del MIT (Massachusetts Institute of Technology) e realizzato dalla Carlo Ratti Associati, anche grazie al finanziamento di Bacardi e Coca Cola. Questo è Makr Shakr, il primo barman-robot della storia.
Il braccio meccanico prepara i cocktail ordinati dal tablet e le combinazioni sono infinite. Infatti, Makr Shakr ha a disposizione circa 200 tra liquori, bevande alcoliche e miscele non alcoliche, nonché ingredienti aggiuntivi come menta, fette di limone e un mix di sale e pepe. Si può scegliere tra le 10 mila ricette presenti nel menù oppure creare il proprio drink personalizzato scegliendo liberamente fra tutti gli ingredienti messi a disposizione.
Una volta scelta la mixture non resta che godersi lo spettacolo delle braccia meccaniche all’opera. Infatti, il Makr Shakr shakera, mixa, serve i prodotti e riproduce le azioni di un tradizionale bartender ma i suoi movimenti sono stati progettati su quelli aggraziati di Roberto Bolle, usati come input nella programmazione dei robot. Una vera e propria grande étoile dell’ingegneria.
Attualmente sono già operativi 7 di questi robot: cinque sulle navi da crociera Royal Caribbean e due a Las Vegas. L’ultimo braccio robotico è stato istallato sulla Symphony of the Sea, la cruiser più grande al mondo, che è stata inaugurata il 27 marzo scorso.
Nonostante l’entusiasmante invenzione c’è chi si preoccupa che invenzioni del genere nel lungo periodo andranno a sostituire il personale in “carne ed ossa”. Non è questo però l’obiettivo degli inventori di Makr Shakr che sul loro sito web descrivono il loro progetto come “un esperimento sociale che guarda a come le persone potrebbero abbracciare le nuove possibilità offerte dalla produzione digitale”. Staremo a vedere…