Nel 2017 il fatturato di Calzedonia è cresciuto ancora, chiudendo a 2,314 miliardi, con un aumento dell’8.7%, oltre 3 punti percentuali in più rispetto all’anno precedente.

L’utile netto è aumentato a 249 milioni dai 208 milioni del 2016. A trainare il giro d’affari sono stati sia i brand di fascia alta (Intimissimi, salito a 691 milioni di euro, Falconeri, arrivato a 65 milioni, e Aterlier Emé, quasi raddoppiato da 5 a oltre 9 milioni) sia quelli di fascia media o medio-bassa (Calzedonia, ormai a 802 milioni di euro, e Tezenis, che ha toccato i 609 milioni).

La quota di fatturato estero è aumentata sensibilmente, raggiungendo un’incidenza del 54% sul fatturato totale. L’esercizio è stato caratterizzato, inoltre, dalle importanti aperture negli Stati Uniti, in particolare la boutique di New York sulla Fifth Avenue, in Giappone e in Cina.

A livello di punti vendita (in totale 4.454, di cui 2.758 all’estero per un totale di 49 Paesi), il saldo delle aperture ha evidenziato un incremento di 242 nuovi punti vendita, dei quali 189 oltre confine. I Paesi in cui le aperture sono state più numerose sono Spagna, Francia, Russia e Germania.

In Italia, grande accelerazione è stata data al programma di aperture del nuovo format Intimissimi Uomo, concept dedicato esclusivamente all’uomo.

Il gruppo di Veronese intende perseguire una politica di consolidamento nei principali mercati europei, con forte focalizzazione al raggiungimento della redditività delle filiali commerciali ancora in fase di crescita.

Sul fronte produttivo, oltre agli stabilimenti già presenti in Italia, Sri Lanka, Croazia, Romania, Bulgaria e Serbia, nel 2017 è entrato in funzione il nuovo stabilimento in Etiopia, a Makallè, che a regime, tra il 2019 e il 2020, darà lavoro a 1.200 persone.