La Fondazione MAIMERI ospiterà al MAC la nuova mostra di arte contemporanea dell’artista meneghino Simone Fugazzotto, curata da Luca Beatrice.

L’esibizione dal titolo “Yesterday ended last night” sarà inaugurata martedì 20 marzo alle ore 19 presso la sede MAC di Piazza Tito Lucrezio Caro 1. All’evento di apertura parteciperà anche l’attrice Sabrina Impacciatore.

La rassegna sarà aperta dal 21 al 24 marzo dalle 10 alle 18 e domenica 25 Marzo dalle 14 alle 19. L’ingresso alla mostra è libero.

Gli enti promotori sono la Fondazione Maimeri e ARTE.it che è anche media partner. A contribuire all’evento ci sono anche BIG-Broker Insurance Group, Candiani Denim e Charlie Max Milano e soprattutto il nostro portale Exportiamo.it.

L’idea di poter contribuire come sponsor a eventi e mostre artistiche come questa nasce dalla convinzione che l’Italia possa e debba “exportare” non solo beni finiti e servizi di qualità, ma anche e soprattutto cultura, creatività, arte e bellezza riuscendo così a trasmettere integramente la storia e l’essenza delle nostre origini e del nostro stile di vita.

Simone Fugazzotto è un artista poliedrico e affascinante, considerato uno dei personaggi di spicco dell’arte moderna attuale. È nato nel 1983 a Milano, dove ha frequentato il liceo artistico e per un breve periodo l’Accademia di Brera, prima di approdare a New York per cinque anni dove ha vissuto, ha lavorato e ha avuto la possibilità di venire a contatto con un panorama artistico stimolante per la sua formazione.

Fugazzotto ha esposto i suoi lavori nelle gallerie di New York, Milano, Parigi e Praga.

L’artista ha approfondito la pittura, sperimentato la scultura e l’animazione e frequentato il mondo della Street Art, ognuno di questi ambiti converge visibilmente nelle sue opere.

Pur prediligendo la pittura classica su tela, si è immerso nell’uso di altre tipologie di materiali - juta grezza, legno, plexiglass e lastre di cemento montate su tela - che considera fondamentali nella presentazione dell’opera e complementari alla pittura per favorire l’accesso alla riflessione sull’uomo contemporaneo perso tra passioni e vizi: “Volevo far arrivare la debolezza dell’uomo all’uomo, ma non attraverso di esso, ma tramite una metafora. Io uso l’ironia per raccontare storie pesantissime. Mi limito a tradurre in immagini il mio momento storico, le assurdità e i piccoli momenti di meraviglia che ci circondano”, dice l’artista.

È la scimmia il suo animale preferito ed è proprio richiamandosi all’esemplare più vicino all’uomo che prova a descrivere limiti e potenzialità dell’universo antropico, è questa la sua metafora.

Armi, iPhone, amore, dipendenza tecnologica, simboli, colori sono gli oggetti presenti nelle sue opere e diventano protagonisti insieme alla scimmia, nel tentativo di trasporre sulla tela debolezza, forza, paura, coraggio dell’uomo e consentire a quest’ultimo di ripensare i valori autentici e ciò che è davvero importante.

Queste scimmie sono distopia del futuro, un monito, gridato ad alta voce, da primate a primate, dall’orango noto come enunciato da Il Legislatore: ‘Guardati dalla bestia-uomo, poiché egli è l’artiglio del demonio’.” racconta il curatore della mostra Luca Beatrice.

Fonte: a cura di Exportiamo, Claudia Cavaliere, redazione@exportiamo.it

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