In base ai dati preconsuntivi pubblicati dalla Camera Nazionale della Moda Italiana in occasione della presentazione della Milano Fashion Week da poco conclusasi, il settore della moda prevede di chiudere il 2017 con un fatturato in aumento del 2,5% a quota 64,8 miliardi, dato che sale a un +2,8% se si considerano i settori collegati (gioielleria, occhialeria, bigiotteria e cosmetici).

Nella prima metà dell’anno la crescita del fatturato è stata maggiore per abbigliamento e pelletteria con tassi rispettivamente vicini al +3% e al 3,5%; più moderato è stato l’aumento nel settore delle calzature (+2%) e nel tessile (+1,5%).

Il saldo commerciale con l’estero è di 17,6 miliardi (1,1 miliardi in più del 2016) per la moda e di 27,9 miliardi per il sistema allargato, con un aumento dell’ export pari a 4.3% (6% se si considera il settore allargato).

Le esportazioni nel 2017 hanno ripreso ad accelerare lo sviluppo, aumentando i flussi nei mercati asiatici e in Russia dove la moda ha fatto un +12,8%. Resta invece negativo l’export verso gli Stati Uniti, calato dell’1,3%.

Carlo Capasa, presidente della Camera della Moda, ha parlato di un anno “oltre le attese” in cui anche l’euro più forte “è stato assorbito grazie alle performance in termini di efficienza, prezzi, sostenibilità. Stiamo lavorando su quei valori positivi che fanno sì che il nostro prodotto rimanga competitivo non solo a livello di prezzo ma anche di qualità, creatività, innovazione e sostenibilità”.

Resta da vedere se il nuovo Governo mostrerà lo stesso interesse per questo settore fondamentale. Il settore della moda, e in particolare l’autentico Made in Italy, rappresenta un vero pilastro per l’economia italiana ed è importante che si investa sempre più in innovazione, sostenibilità, alta artigianalità e qualità.

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