A chi non è mai capitato di dover scrivere in inglese e di trovarsi poi di fronte a quei fastidiosissimi dubbi del tipo: “si dice così o colì?”, “come si scrive questo?” o “come si traduce quello?”. E quante volte abbiamo sperato che i vari traduttori online potessero ergersi a nostri paladini salvo poi metterci le mani nei capelli (“put your hands in your hair”, traduce Google!) per il risultato, che se a volte provoca ilarità, altre volte è fonte di imbarazzo quando l’esito viene utilizzato tale e quale senza una revisione
Ecco spiegato il motivo del successo di Ludwig, un software online (che prende il nome da Ludwig Wittgenstein, filosofo secondo il quale il significato del linguaggio è determinato dal contesto) che permette di scrivere un inglese impeccabile grazie ad un algoritmo ottimizzato per la ricerca linguistica che cerca informazioni in un database con più di 100 milioni di frasi corrette e ne determina l’esatto utilizzo.
Praticamente basta inserire la propria frase scritta in inglese e poi confrontarla con frasi corrette e provenienti da fonti autorevoli e affidabili in modo che si possa capire da soli se la frase scritta è corretta, in quale contesto viene usata ed eventualmente come correggerla o riformularla. Il suo scopo non è quindi sostituirsi all’utente nella traduzione o nella scrittura di testi, ma offrirgli gli strumenti per farlo in maniera indipendente ed efficace.
Fondata a Palermo nel 2014 da un gruppo di globetrotter under 35 siciliani (Antonio Rotolo, archeologo e ricercatore universitario; Roberta Pellegrino, cognitivista specializzata in meccanismi decisionali e business; e Federico Papa, avvocato), con pochissimi investimenti in marketing e diffondendosi prevalentemente grazie al passaparola e alla visibilità sui media italiani e stranieri, Ludwig è oggi utilizzato da più un milione di utenti al mese in 200 diversi Paesi del mondo con prevalenza di contatti da Stati Uniti, India e Filippine e cresce del 30% ogni mese. L’obiettivo per il è 2018 è di raggiungere 3 milioni di utenti unici al mese.
Per quanto riguarda il modello di business, sia il sito che l’app sono gratuiti, ma ci sono dei banner pubblicitari ed è stata da poco lanciata una versione premium con funzioni a pagamento. Ludwig nasce come B2C ma si sta orientando anche al segmento B2B.
Il mercato di riferimento è enorme: sono 650 milioni di persone (più di un miliardo nel 2020) che quotidianamente scrivono in inglese per ragioni di studio o di lavoro, ma che spesso no riescono a farlo correttamente trovandosi a dover colmare un significativo svantaggio competitivo rispetto ai loro colleghi madrelingua. Ludwig si propone esattamente di colmare questo gap e di rendere più democratico l’uso della lingua senza doverci impazzire. A proposito: mettersi le mani nei capelli si dice “to throw the hands up”!