Il futuro prossimo del trasporto su rotaia si chiama IronLev, tecnologia tutta italiana progettata per funzionare sui comuni binari d’acciaio a cui saranno agganciati magneticamente i vagoni, sospesi grazie a un sistema di galleggiamento non alimentato da corrente elettrica e che non conosce usura da contatto (vista l’assenza delle ruote), cosa che consentirà enormi risparmi sia in termini di costi di manutenzione delle rotaie (derivanti dall’abbattimento degli attriti), ma anche di energia. Non sarà inoltre necessario ridisegnare i convogli, né tantomeno installare nuove rotaie, ma si potrà continuare a usare e valorizzare gli oltre 1,5 milioni di km di ferrovie già installati nel mondo.
Certo manca ancora un’idea definitiva su come risolvere alcuni problemi (come spostare il carrello magnetico in prossimità degli scambi) ma è realistico pensare che, se tutto andrà bene, potremo vedere il sistema in funzione nelle nostre città già dal 2020, mentre il primo prototipo in scala 1:1 è stato presentato ieri 7 febbraio a Spresiano (Treviso).
IronLev è il risultato della joint venture tra due aziende taliane: Girotto Brevetti, azienda di R&D in ambito meccatronico di Spresiano (Treviso) con oltre 10 anni di esperienza nel settore industriale e Ales Tech, startup spin-off della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa nata dopo un’attivissima collaborazione all’Hyperloop, treno superveloce ideato dal genio visionario di Elon Musk (il creatore di PayPal e SpaceX, per intenderci).
I settori di applicazione di IronLev non si limitano al trasporto: montagne russe, carrelli per riprese cinematografiche o televisive, ascensori, sistemi di parcheggio automatizzati, sistemi antisismici sono settori potenzialmente interessati da questa nuova tecnologia italiana. Secondo gli ideatori, IronLev potrebbe prestarsi anche a possibili evoluzioni nel campo dell’automazione industriale.