Investire sul mattone, si sa, è la cosa più sicura da fare per mettere al riparo i propri risparmi.

E negli ultimi anni, il numero di italiani che sceglie di comprare casa all’estero cresce sempre più. Secondo le stime di Scenari Immobiliari il 2017 dovrebbe essersi chiuso con 46mila acquisti all’estero, circa mille compravendite in più rispetto al 2016. Secondo Gianluca Santacatterina, amministratore delegato di Luxury & Tourism Ltd, società che intermedia gli acquisti di immobili degli italiani all’estero, ci sono tre attori che stanno determinando la tendenza:

  • i piccoli investitori italiani, legati al mattone per tradizione ma insoddisfatti dei rendimenti del mercato italiano;
  • i big spender che possono puntare a un rendimento doppio rispetto a quello ottenibile in Italia; 
  • i cosiddetti pensionati in fuga, come sono stati definiti dall’INPS, ovvero i pensionati che decidono di trasferirsi in paesi in cui il costo della vita è più basso e il peso del fisco incide in misura inferiore sulle pensioni.

La meta prediletta si conferma l’Europa, e soprattutto i Paesi caldi, sia perché il clima mite consente di risparmiare sul riscaldamento, sia perché si tratta di destinazioni che hanno una locabilità di 12 mesi l’anno nel caso in cui si volesse investire sull’affitto degli immobili acquistati.

Spiccano le Canarie, la Spagna e il Portogallo, Paese verso cui c’è un crescente interesse grazie alla possibilità di non pagare l’imposta sui redditi per dieci anni per i nuovi residenti non abituali.

A sorpresa la Brexit sembra non aver spaventato gli italiani, che hanno nel Regno Unito, e Londra in particolare, una delle mete più ambite, anche se comprare casa nella City rimane un sogno da milionari visto che occorrono tra 500 mila e 1,2 milioni di sterline.

Guardando fuori dall’Unione Europea si segnala il boom di Santo Domingo.

Il “posto al sole” insomma non smette di affascinare gli italiani!

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