Il vino italiano, apprezzato e venduto in praticamente tutto il mondo, ha bisogno di figure in grado di valorizzarlo e promuoverlo con la massima professionalità ed efficacia.

Anche in questo senso si spiega il fiorire di corsi, seminari e master focalizzati proprio sul mondo del vino, assai popolari fra professionisti e studenti alla ricerca di opportunità lavorative nel comparto vitivinicolo.

In questi ultimi anni il settore del vino ha registrato un incremento formidabile soprattutto all’estero ma, per poter vendere il proprio brand oltreconfine, le aziende hanno bisogno di export manager preparati che conoscano i mercati e le dinamiche della distribuzione mondiale del settore.

L’estero quindi offre in questo momento maggiori possibilità rispetto a carriere maggiormente tecniche come quelle di agronomi ed enologi per le quali negli ultimi anni si è registrata un’impennata dell’offerta lavorativa, superiore alla domanda delle aziende.

Ma qual è il profilo di un wine export manager di successo?

Certamente essere giovani aiuta ma non è una caratteristica essenziale perché le competenze e l’esperienza in questo campo sono fattori che le aziende tengono in grande considerazione.

Fra le caratteristiche fondamentali spicca un’ottima conoscenza delle lingue (l’inglese deve essere fluent) ed è necessario - oltre a conoscere i termini tecnici - anche saper interagire con sommelier e buyer.

Infine ci deve essere la grande disponibilità a viaggiare e a trasferirsi all’estero per lunghi periodi al fine di seguire da vicino il mercato di riferimento.