Quando ci si reca in un bar al Tipsy Bar di Las Vegas e si ordina un drink si rischia di rimanere sotto shock: dietro il bancone, al posto di barman professionisti, pronti ad esaudire le richieste dei clienti ci sono infatti due robot.
Il proprietario del bar, Rino Armeni, ha infatti deciso di acquistare i due “barman meccanizzati” dall’azienda torinese Makr Shark, che riescono a sostituire ed addirittura performare meglio dei bartender in carne ed ossa.
Le ordinazioni si prendono attraverso un iPad ed i robot selezionano gli ingredienti necessari, aggiungono le guarnizioni e servono al bancone. Inoltre sono anche più veloci dei loro “colleghi” perché riescono a servire ben 120 bicchieri l’ora e comporre 60 tipi di cocktail.
Ovviamente quest’idea ha dato adito a critiche feroci perché sono in molti a ritenere che in questo modo si va a restringere ulteriormente il campo delle opportunità lavorative, già ridotte in molti settori in seguito allo sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Così Armeni si è preoccupato di sottolineare come i suoi originali baristi costituiscano solamente una trovata di marketing volta a stimolare la curiosità dei clienti e che il suo intento non sia quello di sostituirli agli esseri umani. In ogni caso i due robot del Tipsy Bar sembrano piacere parecchio ai clienti anche se, chiaramente, non potranno mai sostituire il calore umano del loro barista di fiducia.