Pochi mesi fa Google ha pubblicato una ricerca interna dalla quale ha fatto emergere le sette caratteristiche che, secondo il colosso della Mountain View, caratterizzerebbero il profilo di un manager vincente. Non si tratta di competenze tecniche ma di capacità e regole generali, applicabili in tutte le aziende, che possano fare da guida nel rafforzamento manageriale del tessuto economico.
Ecco i sette punti che fanno la differenza:
1. Un buon manager è un buon coach: il ruolo principale è quello di aiutare i propri sottoposti ad esprimere il massimo delle loro potenzialità. Non si danno risposte, non si danno indicazioni su cosa e come farlo, ma attraverso un dialogo maieutico si aiutano le persone a chiarire dentro a loro stesse cosa vogliono fare, come lo vogliono fare e come desiderano essere;
2. Un buon manager responsabilizza le persone e non fa micro-management: si tratta di dare le deleghe e rispettare le decisioni che la persona prende su ciò che gli è stato delegato. Fare micro-management tecnicamente significa fare “over-ruling”, ovvero ribaltare la decisione che la persona vuole prendere con quella che desideriamo noi. Un buon manager ha tutti gli strumenti per poter discutere in modo aperto e profondo ogni decisione e quindi influenzare l’opinione dell’altro. Ma se poi la decisione non è quella che prenderebbe il manager la cosa giusta da fare, a meno di rarissimi casi specifici, è accettare la decisione presa dall’altro.
3. Un buon manager esprime interesse per il successo della persona ed il suo benessere: banalmente dedica energia e tempo a far si che la persona ottenga quello che desidera, laddove ciò sia coerente con la cultura aziendale e gli interessi dell’azienda;
4. Un buon manager è produttivo e orientato ai risultati: manager che non portano a casa i risultati su cui si sono presi un impegno sono rapidamente spogliati di autorevolezza e diventano inefficaci;
5. Un buon manager comunica bene ed ascolta il proprio team: dedica tempo e attenzione a tutto l’apparato di comunicazione necessario per avere le persone sempre a bordo, ben informate e partecipi. E conosce le opinioni delle persone, le cerca, intuisce gli impatti di decisioni che vanno contro a quelle opinioni, mantenendo le relazioni;
6. Un buon manager ha una visione chiara e una strategia per il team: è un punto di riferimento continuo sul “perché” si va in una certa direzione, su qual è il prossimo passo, su quali rischi abbiamo davanti a noi, su quali interessi stiamo difendendo e quali invece stiamo mettendo sotto traccia. In particolare ha una strategia per le persone, per i loro ruoli, metodi di apprendimento e possibilità di carriera;
7. Un buon manager ha capacità tecniche chiave in modo da poter aiutare il team su scelte difficili: un manager palesemente ignorante sull’oggetto del lavoro del team non funziona e viene rapidamente fatto fuori dal team, che non si fida di lui. Non si tratta quindi di conoscere ogni dettaglio, ma essere molto solidi sull’impalcatura di quello che si sta facendo e saper annusare al volo quando qualcosa non va.