Il Made in Italy non sta vivendo un momento felice in Gran Bretagna. Si stanno infatti manifestando i primi effetti della Brexit soprattutto per quel che riguarda le esportazioni di vino.
Il mercato inglese ha sempre rappresentato un punto di riferimento molto importante per l’industria vitivinicola nostrana, che oggi si trova a dover fare i conti con una riduzione del volume d’affari generato dall’esportazione in terra britannica del 7%.
Stando all’elaborazione dei dati Istat effettuata da Coldiretti infatti, sarebbe proprio questa la percentuale di perdita generata nel primo trimestre 2017 dal settore vino. Il dato si spiega in parte con l’innalzamento dei prezzi dovuto ai tassi di cambio sfavorevoli ed in seguito all’aumento della tassazione sugli alcolici.
Inoltre Coldiretti sottolinea che “comincia a farsi sentire l’effetto della svalutazione della sterlina, ma anche un atteggiamento più nazionalista da parte degli inglesi che cominciano a sostituire i prodotti di importazione”.
Coldiretti poi aggiunge che “la Gran Bretagna è il quarto sbocco estero dei prodotti agroalimentari nazionali Made in Italy con un valore di ben 3,2 miliardi nel 2016. Sulle tavole inglesi il vino è in gran parte di importazione…nel 2016 più del 30% della produzione nazionale di spumante era stato acquistata per il mercato inglese ed oggi proprio questo prodotto amatissimo dai cittadini britannici, fa registrare una perdita del 9%”.