Massimo Santinelli è un imprenditore goriziano il quale ha fondato Biolab nel 1991, inizialmente come piccolo laboratorio artigianale. Ad oggi la sua azienda può contare su 60 addetti e un fatturato 2016 di oltre 9 milioni di euro.

La prima scelta coraggiosa e simbolica presa dall’imprenditore è stata quella di trasferire lo stabilimento in un ex macello: “E’ un progetto non ovvio, un concetto spiazzante che accentua la differenza tra due mondi opposti e aggiunge valore alla mia impresa”.

Il coraggio è una caratteristica distintiva per l’imprenditore di Gorizia, basti pensare che Biolab è nata in un momento storico in cui per la cucina macrobiotica e vegetariana non esisteva nemmeno una legislazione di riferimento.

Nel 2017 invece Biolab è considerato a tutti gli effetti un marchio consolidato, che contribuisce in modo attivo alla crescita dell’intero settore. La forza del brand è rappresentata dalla capacità di investe in modo intelligente in ricerca e sviluppo ed in analisi di marketing per valutare trend di mercato e cambiamenti negli stili vita, riuscendo ad anticipare richieste sempre più precise e diversificate.

Da questa capacità deriva il continuo miglioramento della qualità dei prodotti e dell’espansione dell’offerta, composta da alimenti base e da piatti tradizionali rivisitati in chiave salutistica e vegetariana partendo da materie prime esclusivamente italiane.

Ben presto le richieste sono fioccate anche dall’estero e l’export rappresenta infatti la nuova sfida che Biolab ha deciso di intraprendere, avviando contratti in Francia, Germania, Spagna, Lussemburgo, Ucraina, Slovenia, Danimarca, Svezia, Grecia.

Allo stesso tempo ha intensificato strategicamente la propria partecipazione agli appuntamenti internazionali di settore (tra cui citiamo solo i più importanti Biofach di Norimberga e Tutto Food di Fiera Milano).