Il mondo va veloce e non aspetta le aziende che non riescono a stare al passo con il cambiamento: per queste ragioni i manager d’impresa devono essere sempre in grado di prevedere, cogliere e attuare le nuove sfide rappresentate soprattutto dalle nuove tecnologie e da un processo di digitalizzazione ormai diffuso.

Le trasformazioni non sono sempre facili da implementare e dunque non deve stupire che moltissime imprese impieghino più tempo del previsto ad introdurre nuovi comportamenti e ai nuovi processi.

Di fondamentale importanza sono l’approccio e la disponibilità al cambiamento ed, in questo senso le PMI sono notoriamente più flessibili e hanno processi più facilmente trasformabili rispetto alle aziende maggiormente strutturate. Ma sono anche più fragili e quindi più portate a soffrire la mancanza di un immediato adeguamento alle dinamiche di mercato.

Fra gli elementi di cambiamento rientrano senza dubbio i processi d’internazionalizzazione che, espandendo gli orizzonti delle aziende, possono anche almeno parzialmente arginare la progressiva scomparsa di una serie di attività.

Secondo Lars Fæste, Senior Partner di Boston Consulting Group, “circa un terzo delle compagnie attualmente in attività non esisterà più nell’arco dei prossimi anni” ed in questo senso la conquista di nuovi mercati può generare valore aggiunto e creare posti lavoro, attutendo le ricadute sociali inevitabilmente generate dal cambiamento.

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