L’economia russa sembra finalmente aver imboccato la via della ripresa (Moody’s parla di una crescita moderata intorno all’1% per il 2017) dopo alcuni anni difficili e questa notizia fa sorridere anche il Belpaese.
In effetti i primi sintomi del rilancio si sono già manifestati positivamente nei primi 9 mesi del 2016, specialmente nel comparto moda, dove le vendite di prodotti Made in Italy sono cresciute del 5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno a fronte di un calo di quello degli altri 14 principali Paesi Ue e dei nostri principali competitor: Germania (-12%), Spagna (-4%) e Francia (-3%).
Bisogna però rilevare che il mercato dell’abbigliamento russo, cresciuto ininterrottamente dal 2003 al 2008 (da 3 a 38,2 miliardi di euro), era poi crollato fino a 27,4 miliardi nel 2009 e, dopo le sanzioni internazionali, il trend continua ad essere negativo tanto che le stime del 2016 parlano di un calo del 14% rispetto al 2015 per un valore totale pari a 21,5 miliardi e dunque ben inferiore rispetto a circa un decennio fa.
L’Italia però è in controtendenza e, considerando solo l’abbigliamento, nel periodo gennaio-settembre è stato l’unico Paese a crescere e resta saldamente al primo posto nel comparto moda con una quota di mercato che copre il 45,9% del totale.