Ieri, proprio alla vigilia della giornata dedicata alla celebrazione delle donne, Unioncamere ha diffuso dei dati incoraggianti per l’imprenditoria femminile: nel 2016 infatti si sono contate quasi 10mila imprese in più rispetto all’anno precedente.
L’incremento percentuale rispetto al 2015 è stato, a dire la verità, piuttosto modesto (+0,72%) se si guarda il totale di imprese “rosa” del Belpaese arrivato a quota un milione e 321.862 unità.
Ma in quali settori preferiscono investire e lavorare le donne italiane?
Oltre il 70% dell’impresa femminile italiana si concentra in cinque settori produttivi:
- commercio;
- agricoltura;
- servizi di alloggio e ristorazione;
- altri servizi;
- manifattura.
In alcuni specifici ambiti produttivi la loro presenza è assai più consistente rispetto ad altri. Fra questi sanità (38%), noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (26%), confezionamento di articoli di abbigliamento (43%), tessile (quasi il 30%) e nella pelletteria (25%).
Infine a livello regionale Molise, Basilicata e Abruzzo sono le regioni in cui il tasso di femminilizzazione raggiunge i livelli massimi mentre Trentino Alto Adige, Lombardia e Veneto quelle in cui l’incidenza delle imprese femminili sul totale è più bassa.