Si chiama Globb-Er il percorso regionale di sensibilizzazione, formazione specialistica, accompagnamento e consulenza, dedicato ai temi dell’internazionalizzazione attiva, riservato alle imprese dell’Emilia-Romagna che hanno intenzione di cogliere la sfida dell’industria 4.0.
Il progetto è stato lanciato dalla Regione con la collaborazione di Confindustria e rientra nel Piano “Verso Industria 4.0” che comprende anche i percorsi “Smarti-Er 4.0” sulla digitalizzazione e “Green up-Er” sull’economia circolare.
L’Emilia Romagna rappresenta senza dubbio un’eccellenza per quel che riguarda l’export tanto da vendere sui mercati esteri oltre 55 miliardi di euro ogni anno.
Lo spazio per un ulteriore miglioramento è tuttavia notevole se si pensa che nella regione ci sono solamente 26mila imprese esportatrici abituali, su un totale di oltre 410mila imprese attive. Inoltre se si riflette sul fatto che circa il 50% dell’export complessivo è generato da appena 170 aziende si rafforza la convinzione che c’è ancora moltissimo lavoro da fare.
Su questo aspetto si è soffermata anche Mariangela Spezia, rappresentante di Confindustria Emilia-Romagna per l’internazionalizzazione: “Siamo la terza regione esportatrice d’Italia, con una propensione all’export record e una leadership globale in settori come l’automotive e il food, ma a fare i numeri sono poche grandi imprese, e non è una questione di dimensione aziendale ma di risorse da investire. La strada obbligata per crescere e restare competitivi è aumentare la quota di esportatori e diversificare i Paesi target. Il prodotto non ci manca, ci mancano le competenze”.
In particolare le nuove frontiere per conquistare i mercati esteri sono commercio online e digitalizzazione e, sebbene l’Emilia-Romagna rappresenti una delle realtà regionali più all’avanguardia del Paese per utilizzo di internet, rimaniamo ancora molto lontani dagli standard tedeschi o britannici.
Nel 2016 le imprese italiane hanno venduto online per un valore complessivo pari a 3,5 miliardi di euro (+20% sull’anno precedente).
Il trend è quindi positivo ma i numeri sono ancora esigui e, solo attraverso una adeguata formazione ed una acquisita consapevolezza dei benefici che certi strumenti possono produrre, le nostre PMI potranno compiere un ulteriore passo in avanti sui mercati di tutto il mondo.