Da 100 a 133 milioni in soli due anni. Dal 2014 al 2016 l’incremento dei turisti cinesi è stato impressionante ed i numeri, come sempre quando di parla del gigante asiatico, sono da record.

Tuttavia, almeno fino a qualche tempo fa il “turismo del Dragone” era indirizzato quasi esclusivamente all’interno dello stesso Continente asiatico, un po’ per ragioni di comodità geografica ed un po’ per ragioni di somiglianza culturale.

Con il passare degli anni però la situazione è cambiata e la middle-class cinese sembra sempre più interessata alle bellezze del “Vecchio Continente” tanto che fra il 2014 ed il 2015 è stato registrato un incremento del 16% degli arrivi in Europa che hanno toccato complessivamente quota 3,5 milioni.

L’Italia può sorridere perchè nel 2015 è stata la meta europea preferita dai viaggiatori cinesi con 1,4 milioni di presenze che rappresentano circa il 35% degli arrivi totali in tutta Europa. Anche la recente visita del Presidente Xi Jinping in Sardegna è stato un ottimo spot per l’Italia e spingerà molti altri cinesi a visitare il Belpaese.

Infine va segnalato che l’approdo di turisti dalla Cina è molto positivo anche per la stessa natura del viaggiatore tipo cinese: 30/50 anni, alta capacità di spesa con un budget giornaliero di 280 euro (il 38% sceglie hotel a 4 o 5 stelle) ed alla continua ricerca di esperienze uniche (e dunque costose).

E’ bene comunque frenare i facili entusiasmi e non “sedersi sugli allori” perché - come suggeriscono gli stessi numeri -  lo spazio per fare meglio è enorme. Basti pensare che i turisti cinesi che nel 2015 hanno scelto l’Italia rappresentano solamente poco più dell’1% del totale dei viaggiatori del Paese asiatico.

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