Nel futuro della Granarolo ci sono grosse novità. Questo è quanto emerso dall’intervista rilasciata al “Corriere Economia” dal Presidente dell’azienda, Giampiero Calzolari.
Oggi in Italia il trend nel consumo di latte è in forte calo sia perchè si stanno modificando le abitudini alimentari sia per ragioni economiche. Per questi motivi il primo produttore di latte a livello nazionale ha intrapreso un percorso di espansione all’estero che ha portato l’azienda a passare dal 3% di quota export nel 2011 al 26% odierno (oggi esporta in ben 56 Paesi) con l’obiettivo di raggiungere quota 45% entro il 2020.
Oltre all’allargamento ai mercati esteri però Granarolo cerca anche di innovarsi e per questo ha avviato un’importante riconversione al biologico con l’obiettivo di diventare, nel giro di due anni, il primo produttore di latte bio in Italia. Ma non è finita qui perché l’azienda con sede a Bologna ha fatto il suo ingresso in nuovi mercati grazie alle bevande a base vegetale, i preparati vegetali ed altre numerose acquisizioni.
Ma qual è il piano che si cela dietro questa forte diversificazione? “Cerchiamo di allestire una sorta di piattaforma di prodotti italiani di qualità da poter esportare su nuovi mercati - spiega Calzolari - così abbiamo ampliato la gamma dei nostri formaggi, rilevando un produttore in Sardegna, poi gli abbiamo affiancato il prosciutto, il pastificio che produce tagliatelle e ora stiamo pensando all’olio. Vogliamo cogliere le opportunità offerte dal buon momento della gastronomia italiana”.