Amazon e Google preferiscono i manager introversi

Amazon e Google preferiscono i manager introversi

09 Settembre 2016 Categoria: Management & Servizi

Loquacità, spigliatezza e forte autostima. Secondo l’Economist non è detto che un buon capo, per essere tale, debba necessariamente possedere queste caratteristiche. Alcune aziende stanno cominciando a capirlo, mettendo a punto una serie di misure che aiutano gli introversi a sentirsi più a loro agio ed a massimizzare il loro contributo alla crescita aziendale.

Amazon, ad esempio, ha modificato i propri meeting introducendo una parte iniziale che si potrebbe definire più “riflessiva” e che prevede la lettura in silenzio delle sei pagine dedicate al tema della riunione. Di fatto in questo modo vengono messi al centro del dibattito i contenuti più che le singole qualità e caratteristiche individuali che in alcuni casi finiscono per prendere troppo spazio nel dibattito.

Google invece ha deciso di ridimensiore la fase delle job interview provando a misurare, prima di prendere una decisione in merito all’assunzione, le reali capacità di problem solving del candidato ponendolo di fronte a dei problemi simili a quelli che si troverebbe ad affrontare lavorando in azienda.

Sostanzialmente il trend è quello di ridurre l’importanza della capacità comunicativa e di aumentare il peso specifico delle reali capacità dei candidati.

Interessante infine analizzare i risultati di uno studio che smentisce il fatto che i migliori boss siano quelli più estroversi. Da quanto emerso dall’indagine, in realtà, esiste un capo più adatto a seconda del tipo di collaboratore: i capi estroversi sono più capaci a gestire collaboratori più passivi, mentre gli introversi sono più in grado di coordinare gruppi di persone che sono capaci di pianificare parte del loro lavoro.

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