Il fatturato del comparto nautico italiano è cresciuto oltre le previsioni. Questo è quanto riferisce Ucina a proposito delle brillanti performance del settore registrate nel 2015 (+17,1%) che hanno abbondantemente superato le stime che prevedevano una crescita comunque significativa ma più contenuta (+12%).
Anche i dati del 2016 (disponibili fino al mese di maggio) confermano un trend positivo con una crescita che si aggira intorno al 7,5%.
La qualità del Made in Italy nel settore è confermata dai dati sulle esportazioni che vedono il Belpaese confermarsi come leader a livello mondiale nella cantieristica nautica. I dati ITC - UM Comtrade elaborati dalla Fondazione Edison vedono l’Italia primeggiare con una quota del 16,3% seguita da Paesi Bassi (15,1%), Usa (12,6%), Germania (11,6%), Francia (10,8%) e Regno Unito (7,2%).
Ricordiamo però che questi dati, che paiono estremamente positivi, arrivano dopo un periodo molto negativo sperimentato a causa della crisi economica e della cosiddetta tassa di stazionamento (introdotta dal governo Monti nel 2012) che aveva fatto precipitare il fatturato del comparto da 6,2 (2007) a 2,43 miliardi di euro (2012). La situazione sta lentamente migliorando (2,9 miliardi nel 2015) ma siamo ancora ben lontani dai livelli pre crisi.
Va poi sottolineato che il trend è stato invertito anche grazie ad una serie di provvedimenti approvati dall’esecutivo fra cui la conferma dell’Iva al 10% per i marina resort, le semplificazioni messe a punto per i mega-yacht, la riforma del codice della navigazione, le agevolazioni previste dall’agenzia delle Entrate, tra le quali la cancellazione del nulla osta per le vendite all’estero. Senza dimenticare i contributi all’export e al Salone di Genova che avrà luogo dal 20 al 25 settembre 2016.