Russia-Italia: 7,5 miliardi in fumo a causa dell'embargo

Russia-Italia: 7,5 miliardi in fumo a causa dell'embargo

08 Agosto 2016 Categoria: Food & Beverage Paese:  Russia

Sono trascorsi due anni da quando, con l’approvazione del decreto n. 778 del 7 agosto 2014, il Governo della Federazione Russa ha ufficialmente dichiarato l’embargo commerciale per una serie di prodotti (frutta, verdura, formaggi, carne, salumi e pesce) importati dai Paesi che hanno imposto o appoggiato le sanzioni per la crisi in Ucraina.

Un recente studio della Coldiretti ha tracciato un bilancio, a livello commerciale, dell’evoluzione delle relazioni Italia-Russia in seguito all’entrata in vigore dell’embargo ed i risultati sono molto negativi.

L’organizzazione degli imprenditori agricoli ha infatti stimato che, negli ultimi 24 mesi, sono andati “persi” circa 7,5 miliardi di euro di esportazioni di Made in Italy e, sebbene il comparto agroalimentare sia di fatto l’unico settore ad esser stato colpito direttamente dall’embargo di Mosca, la contrazione dell’export italiano è stata generalizzata e si è dunque diffusa anche ad altri settori.

Questa situazione ha incentivato un altro fenomeno fortemente dannoso per le produzioni nostrane, l’italian sounding, ovvero il moltiplicarsi di produzioni russe nate con l’intento di vendere dei prodotti contraffatti che imitino nel naming e nel packaging quelli italiani provocando un rilevante danno di immagine alle nostre produzioni.

Nel recente tentativo di “riavvicinamento” fra il premier Renzi e Putin si deve quindi leggere la volontà di gettare le basi per una normalizzazione dei rapporti commerciali fra i due Paesi. Ma, senza una decisione a livello internazionale circa il riconoscimento della Crimea russa (eventualità che oggi appare assai improbabile), la strada appare in salita.

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