La Germania ha voglia di Italia. Questo pare essere, in estrema sintesi, il messaggio che emerge da un’indagine condotta da Roedl & Partner in cui si rileva la crescente propensione delle imprese familiari tedesche a voler realizzare operazioni di fusione o di acquisizione (anche note come M&A) di imprese Made in Italy. Oggi infatti, in questa speciale classifica, si posizionano davanti all’Italia solo USA e Polonia.

Secondo uno degli autori dello studio, intervistato dal Sole24Ore: “L’Italia nell’ultimo paio d’anni è tornato a essere uno dei mercati di maggiore interesse per le imprese familiari tedesche. Le ragioni sono diverse: c’è la percezione di una maggiore stabilità politica; l’economia dà segnali di recupero; infine, i settori in cui le imprese tedesche di questo tipo sono più attive in fusioni e acquisizioni sono l’automotive e la meccanica. Germania e Italia sono i due Paesi più forti in questi settori dell’industria manifatturiera ed è logico quindi che la ricerca di un partner avvenga fra queste due economie”.

Il Belpaese sta guadagnando terreno anche rispetto a competitor storici come Francia ed Inghilterra che per ragioni diverse (mancanza di riforme economiche, Brexit, ecc.)  stanno progressivamente perdendo appeal nei confronti di Berlino. In grande ascesa sono invece registrati Paesi dell’Est Europa come Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia.

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