L’export italiano del vino nel primo trimestre del 2016 registra risultati positivi, con una crescita a valore del +3,1% pari a 1,22 miliardi e un leggero calo di volumi con -0,4%. I dati Istat elaborati da Ismea, partner dell’Osservatorio del Vino, evidenziano la crescita della domanda di vini a denominazione di origine (+11% a valore e +7% a volume) e delle bollicine (+21% a valore e +26% a volume).

Anche se siamo solo al principio dell’anno, questi dati parlano chiaro”, commenta Antonio Rallo, presidente dell’Osservatorio del Vino. “Il calo ormai strutturale dell’export dei vini comuni e sfusi in favore dei prodotti di qualità sollecita uno sforzo ulteriore che dobbiamo fare come sistema paese per conquistare nuove quote di mercato per i nostri vini a Denominazione di origine”.

Tra i primi mercati di destinazione troviamo gli Usa sul gradino più alto del podio con una crescita del 5% nel trimestre per un fatturato equivalente a 330 milioni di euro. Ottime perfomance registrano il Regno Unito con +7% (152 milioni di euro), l’Austria con +13% (22,5 milioni), la Cina con +15% (21 milioni) e torna a crescere anche la Russia con +6% a 11 milioni di euro. 

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