Nonostante le incertezze globali il settore orafo italiano conferma la sua vitalità, trainato da un export in forte crescita, ma nei prossimi mesi sarà fondamentale monitorare l’andamento dei prezzi delle materie prime e le politiche commerciali internazionali.
Prosegue il trend positivo del settore orafo argentiero-gioielliero nei primi otto mesi del 2024 grazie alla crescita dell’export secondo le elaborazioni effettuate dal Centro studi di Confindustria Federorafi sulla base dei dati Istat. “Le esportazioni hanno fatto registrare un aumento del 39,2% per un valore di mercato globale pari a oltre 9,7 milioni di euro”, ha commentato Claudia Piaserico, presidente Fedeorafi.
La crescita è stata sostenuta non solo dai rialzi delle quotazioni dei metalli preziosi, ma soprattutto dalla performance anomala della Turchia salita al primo posto dal quinto occupato nel ranking del 2023 con un +568,3% sullo stesso periodo dello scorso anno. L’evoluzione turca è riconducibile alle guerre, all’inflazione e all’aumento della tassazione locale sull’oro che ha incentivato l’importazione di prodotti finiti.
Al secondo posto, gli Stati Uniti con una flessione delle vendite pari al -3,9%, mentre al terzo posto si conferma la Svizzera, nonostante il calo del -22,4%. Seguono gli Emirati Arabi Uniti che evidenziano un aumento dell’11,6%. Le vendite destinate in Francia archiviano il periodo con un calo del 3,8% e restano negative quelle verso Hong Kong, con un rallentamento pari al -3,5%. “La produzione orafa italiana è leader in Europa ed è la terza forza a livello mondiale dopo India e Cina”, ha spiegato la presidente di Fedeorafi.
L’import invece resta in calo con il -18,8%, per un totale di 1,4 milioni di euro. Il saldo commerciale di comparto risulta, dunque, pari a 8,3 milioni di euro, in aumento del +59,5% (ovvero 3,09 milioni in più) a confronto con il surplus archiviato nel corrispondente periodo del 2023.
“Per i prossimi mesi gli esperti confermano che le materie preziose continueranno la loro corsa al rialzo rallentando pertanto il dinamismo dei buyer internazionali e occorrerà valutare anche i contraccolpi delle prime mosse di politica commerciale dell’amministrazione Trump sul nostro principale mercato di sbocco”, ha aggiunto Claudia Piaserico.
Le imprese italiane però si sono rafforzate sull’innovazione di prodotto e di processo, sullo sviluppo di best practices sostenibili e sulle relazioni commerciali con i principali partner mondiali. “Rimango pertanto fiduciosa sul futuro e una prima verifica sarà Vicenzaoro 2025 a gennaio”, ha concluso la presidente.
Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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