Sono quasi 600mila i ristoranti nel mondo che si autodefiniscono italiani, ma secondo Fipe oltre 2.200 lo sono davvero, e sono in tanti a mettere in carta i formaggi Dop del Belpaese da assaporare nei piatti iconici della cucina tricolore o in purezza.
Un patrimonio d’eccellenza, quello del made in Italy caseario, particolarmente amato oltreconfine, soprattutto se Dop. Prima voce del fatturato cibo a denominazione, i formaggi certificati rappresentano circa il 60% dell’export mondiale dei prodotti caseari italiani, con 254mila tonnellate esportate nel 2023, per un valore stimato che sfiora i 3 miliardi di euro (+11%). A fotografare il settore è Afidop, Associazione Formaggi Italiani Dop e Igp, in occasione della ‘Settimana della Cucina Italiana nel mondo’, l’annuale rassegna del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, fino al 22 novembre.
Un patrimonio che fa da portabandiera nel mondo su cui però oggi pesa “l’ombra delle elezioni in Usa”, primo mercato extra Ue”. “Gli Usa - sottolinea il presidente di Afidop, Antonio Auricchio - sono un Paese strategico in particolare per Grana Padano, Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano, che da soli, rappresentano l’80% dell’export italiano negli Stati Uniti”.
Nel mondo tra i formaggi Dop più esportati Grana Padano (1,5 milioni le forme esportate nei primi 7 mesi del 2024 con +10,18%), Parmigiano Reggiano (34.924 tonnellate nei primi 6 mesi con +17,5%), Mozzarella di Bufala Campana (l’export vale il 38,3% delle vendite totali), Gorgonzola (oltre 1 milione le forme esportate nel primo semestre con +4%), e Pecorino Romano (70% è destinato ai mercati internazionali).
Mentre per i piatti più amati si va dalla Pasta al pomodoro con il Parmigiano Reggiano Dop alla Caprese con Mozzarella di Bufala Dop; dal Risotto al Gorgonzola Dop al riso al salto con Grana Padano Dop; dai Tortelli all’Asiago Dop all’Acquacotta maremmana con Pecorino Toscano Dop, fino alla Cacio e pepe con Pecorino Romano Dop; quest’ultima diventata di moda nei ristoranti italiani a Tokyo e in Giappone dove le vendite dei prodotti caseari nel 2023 sono cresciute del 14,9% in un anno per un valore di circa 15,7 miliardi di yen, pari a 96 milioni di euro, come riporta Ice.
Un quadro che rende “indispensabile - dice Afidop - promuovere, soprattutto all’estero, strumenti per proteggere e valorizzare questi prodotti”.