L'Export Agroalimentare Italiano Vola Verso i 70 Miliardi

L'Export Agroalimentare Italiano Vola Verso i 70 Miliardi

14 Ottobre 2024 Categoria: Food & Beverage

L’Italia si conferma ancora una volta una potenza mondiale nel settore agroalimentare. I dati più recenti, elaborati dall’ISMEA, evidenziano una crescita esponenziale delle esportazioni, con un saldo commerciale tornato in positivo.

Prosegue il momento positivo per l’export agroalimentare italiano che, dopo aver raggiunto un valore record di 64 miliardi di euro lo scorso anno, si appresta a chiudere il 2024 a quota 70 miliardi. A rivelarlo è l’ultimo report ISMEA sugli scambi con l’estero secondo cui il settore ha chiuso i primi sei mesi dell’anno con esportazioni a quota 34 miliardi di euro (in crescita del 7,1% rispetto allo stesso periodo del 2023). Un risultato al quale hanno contribuito sia l’industria alimentare, con un incremento dei flussi in valore del 7,7%, sia la componente agricola (più 3,4%). Nello stesso periodo, le importazioni sono invece cresciute a un ritmo inferiore (più 1,4% rispetto al primo semestre 2023), complice il ridimensionamento dei prezzi delle commodity agricole dopo la fiammata del 2022, determinando un netto miglioramento del saldo commerciale che è tornato positivo (433 milioni di euro).

Cosa sta guidando questa crescita straordinaria?

Sono molti i fattori che contribuiscono a questo successo. Innanzitutto, la qualità indiscussa dei prodotti italiani, dal vino all’olio d’oliva, dai formaggi alla pasta, è sempre più apprezzata a livello internazionale. Il “made in Italy” è sinonimo di tradizione, artigianalità e gusto, caratteristiche che i consumatori di tutto il mondo ricercano sempre di più.

Inoltre, la diversificazione dell’offerta gioca un ruolo fondamentale. Oltre ai prodotti più noti, come il vino e l’olio d’oliva, stanno riscuotendo un grande successo anche altri prodotti, come i derivati dei cereali, i formaggi e i salumi.

Un altro elemento chiave è la crescente domanda globale di prodotti alimentari sani e sostenibili. L’Italia, con le sue produzioni agricole di qualità e le sue numerose denominazioni di origine, è in grado di soddisfare questa esigenza.

Dove va il cibo made in Italy?

Guardando ai mercati di sbocco, va rilevata la crescita a doppia cifra negli Stati Uniti (più 17%), Paese nel quale l’aumento è stato trainato dai prodotti di punta del made in Italy come vini, spumanti, olio Evo e pasta, e in Giappone, dove l’incremento in valore dell’export è stato di quasi il 50%, dopo la battuta d’arresto osservata nel 2023. Ottime anche le performance in Romania (più 11%) e Australia (più 18%). Guardando alla top 10 dei principali mercati, Germania, Francia e Stati Uniti si confermano ai primi tre posti, seguiti da Regno Unito, Spagna, Paesi Bassi, Svizzera, Belgio, Polonia e Austria.

Cosa esportiamo?

A livello merceologico, sono tornate a crescere le esportazioni di vini in bottiglia (+2%), che confermano il primato tra i prodotti più esportati, con un peso del 7,6% sul totale e un valore di 2,6 miliardi di euro. Positiva anche la dinamica degli spumanti, che hanno raggiunto quasi 1,1 miliardi di euro (+7%). Tra i comparti in crescita, spiccano i derivati dei cereali, con un aumento dell’8% in valore, soprattutto grazie alla buona performance dei prodotti di panetteria e pasticceria. In aumento anche il fatturato estero dei formaggi stagionati (+7,5%), di quelli freschi (più 6%) e, in maniera più marcata, dell’olio di oliva (+64%).

Spostando l’analisi sul lato passivo della bilancia commerciale, le importazioni, composte perlopiù da materie prime non trasformate e da prodotti semilavorati, hanno invece mostrato un calo per cereali, soia, farina di soia e olio di palma. Al contrario, sono aumentate in modo consistente le importazioni dei primi due prodotti importati, ovvero caffè non torrefatto (+12% in valore) e olio di oliva (+33%).

Quali sono le sfide da affrontare?

Nonostante i risultati positivi, il settore agroalimentare italiano deve affrontare diverse sfide, come la volatilità dei prezzi delle materie prime, i cambiamenti climatici e la concorrenza di altri Paesi. Tuttavia, grazie alla sua flessibilità e alla sua capacità di innovare, l’Italia è ben equipaggiata per affrontare queste sfide e consolidare la sua posizione di leader mondiale nel settore agroalimentare.

L’export agroalimentare italiano rappresenta un vero e proprio fiore all’occhiello dell’economia del nostro Paese. La qualità dei prodotti, la passione degli imprenditori e il sostegno delle istituzioni sono gli ingredienti fondamentali di questo successo.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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