Il 70% della produzione nazionale di trattori, altri mezzi per l’agricoltura e la cura del verde, finisce sui mercati esteri. Ecco un’analisi dell’andamento delle esportazioni e della situazione su alcuni mercati chiave.

Negli ultimi anni le vendite di macchine agricole nuove sono calate in Italia, ma la domanda globale - nonostante la flessione del 2023 - è rimasta alta, sostenendo il business della meccanica agricola nazionale. Il comparto ha chiuso lo scorso anno con un fatturato record di 16,4 miliardi di euro, in crescita del 6% rispetto al 2022.

A questo ottimo risultato hanno contribuito in larga misura le esportazioni di trattrici, macchine agricole, componenti e macchine per la cura del verde che rappresentano circa il 70% in valore della produzione italiana.

Bene l’export di trattori

Nel 2023 le esportazioni di trattrici sono calate lievemente in termini di unità rispetto al 2022 (- 4,2% in virtù di 42.146 macchine), ma sono cresciute del 17% in termini di valore, passando da un fatturato di poco più di 1,7 miliardi a quasi 2 miliardi di euro. Grazie a questi numeri, l’Italia si colloca al quarto posto nella classifica 2023 dei principali paesi esportatori di trattori, preceduta solo da Germania, Stati Uniti e Francia.

Da segnalare che l’anno scorso, l’export di trattrici verso i 27 paesi dell’Unione europea ha segnato un +9,4% in termini di unità e un +31,5% in valore rispetto al 2022. Al contrario, le esportazioni extra Ue hanno riportato un calo numerico del 21% e di fatturato dell’1,7% (Fonte: elaborazioni FederUnacoma su dati Istat).

Mezzi agricoli, Italia tra i primi esportatori al mondo

Passiamo all’export delle altre macchine agricole (non trattori) che vengono tracciate prendendo come riferimento il peso e non le unità. Il 2023 si è concluso con un -3% in termini di peso, ma con un +7,4% in valore rispetto al 2022 (da 4,7 miliardi a 5 miliardi di euro). Tale crescita è stata possibile grazie agli incrementi di fatturato delle esportazioni nell’Ue 27 - pari al 7,2% - e fuori dall’Ue, pari al 7,7% (Fonte: elaborazioni FederUnacoma su dati Istat).

Anche nel caso dei mezzi agricoli, l’Italia è la quarta esportatrice al mondo nel 2023, dietro a Germania, Cina e Stati Uniti.

“Il settore dei macchinari agricoli rappresenta una vera eccellenza della tecnologia made in Italy - ha affermato durante l’ultima presentazione di Eima 2024, Lorenzo Galanti, direttore generale dell’Agenzia ICE, che si occupa di promozione all’estero delle imprese italiane. “In particolare, ci viene riconosciuta una competenza specifica nelle soluzioni per piccole e medie coltivazioni che riguardano principalmente le colture ad alto valore aggiunto”.

In generale, dalla somma delle esportazioni relative a trattrici, macchine agricole e trattrici incomplete - censite dall’Istat - risulta un valore complessivo dell’export 2023 pari a quasi 8 miliardi di euro (+9,8% sul 2022), con una bilancia commerciale in attivo di 5,8 miliardi (+15% sul 2022).

Il ruolo dell’Agenzia ICE e di Eima

L’export di mezzi made in Italy è senza dubbio favorito dall’impegno dei produttori nazionali che propongono un’offerta sempre più ampia, innovativa e adatta alle esigenze di differenti aziende agricole, ed è incentivato dall’Agenzia ICE che sostiene le aziende dell’agritech italiano con varie iniziative: incoming, collettive fieristiche, missioni imprenditoriali, business forum, workshop e progetti formativi.

L’Agenzia ICE collabora con FederUnacoma nell’organizzazione di eventi promozionali del made in Italy su specifici mercati target, fornisce assistenza ai costruttori italiani tramite i suoi 87 uffici nel mondo e attira operatori esteri qualificati in Italia in occasione di manifestazioni di rilievo come Eima International.

Propulsore nella crescita dell’export, Eima - la cui prossima edizione è in programma a Bologna dal 6 al 10 novembre prossimi - fornisce agli operatori esteri un’occasione unica per scoprire le soluzioni made in Italy per l’agricoltura. Le ultime edizioni della Rassegna biennale hanno attirato un numero crescente di stakeholder da paesi extra Ue. Secondo le previsioni di FederUnacoma, si tratta di un trend incrementale che dovrebbe proseguire anche alla prossima Eima 2024.

Esportazioni, quali fattori limitanti?

Esportare macchine nei paesi extra Ue è però sempre più difficile. Le imposte doganali sono tornate in auge e le spedizioni sono complicate e costose per via dei conflitti in corso e di altri problemi geopolitici. I dazi per le importazioni introdotti da molti Paesi e le politiche di difesa dei prodotti nazionali adottate da potenze come India e Cina, limitano le esportazioni italiane.

Dall’ottobre 2023 gli Houthi yemeniti - schierati contro lo Stato ebraico - hanno avviato attacchi alle navi cargo dirette verso Israele nello stretto Bab el-Mandeb, tra il Mar Rosso e l’Oceano Indiano, causando un crollo dei transiti a Bab el-Mandeb (- 65%) e nel canale di Suez (- 50%). Con l’aggravarsi del conflitto in Medio Oriente, gli Houthi hanno intensificato gli attacchi: a fine settembre sono state colpite 3 navi da guerra americane nel Golfo di Aden, mentre il primo ottobre è toccato a due imbarcazioni mercantili nel Mar Rosso (Fonte: Bbc).

L’alternativa per le navi che trasportano merci tra Europa e Asia è la circumnavigazione dell’Africa, rotta molto più lunga, costosa e comunque soggetta ad atti di pirateria. Non a caso, a maggio 2024 i costi dei noli erano più che raddoppiati rispetto allo stesso periodo 2023. Tra i settori più colpiti dalla crisi delle spedizioni via mare, c’è proprio il comparto dei macchinari.

Europa: primo mercato per l’agromeccanica nazionale

Ma quali sono i paesi esteri che acquistano più trattori prodotti in Italia? “Nel 2023 l’Ue ha assorbito il 63% delle trattrici made in Italy esportate, vale a dire oltre 26.500 unità sulle 42.146 totali” ha spiegato Mariateresa Maschio, presidente di FederUnacoma, all’Assemblea annuale della Federazione lo scorso 25 giugno.

Lo scorso anno gli altri principali acquirenti delle trattrici sono stati l’Europa non comunitaria, che assorbe il 16% del totale (più di 6.700 macchine), e l’America con una quota dell’11% (circa 4.600 unità).

Considerando i singoli paesi, il primo partner commerciale italiano per le trattrici è la Francia, con esportazioni che valgono oltre 344 milioni di euro. Seguono la Germania con quasi 252 milioni, la Turchia con oltre 182 milioni e gli Stati Uniti con oltre 171 milioni. Gli altri stati della Top Ten 2023 sono tutti europei, ad eccezione del Sudafrica, e il valore delle esportazioni verso tali paesi è sempre in crescita rispetto al 2022.

L’Europa è il primo mercato anche per le altre macchine agricole fabbricate nel nostro paese. “Nel 2023 i 27 membri dell’Ue hanno assorbito il 51% del valore della nostra produzione e gli altri paesi europei un ulteriore 14%, mentre gli stati americani hanno riportato una quota del 22%” ha sottolineato Maschio.

I più grandi compratori di mezzi agricoli diversi dai trattori sono gli Stati Uniti: l’export verso gli Usa vale quasi 706 milioni di euro. Al secondo e al terzo posto troviamo, rispettivamente, la Francia con oltre 632 milioni e la Germania con circa 510 milioni. Per il resto, la classifica 2023 dei principali paesi importatori di macchinari italiani è dominata da stati europei. L’unica eccezione è il Cile.

Il valore dell’export di macchine agricole verso i principali mercati Ue è quasi sempre in aumento rispetto al 2022. Tuttavia, come nel caso delle trattrici, la crescita in valore deriva da un aumento dei prezzi di listino e non da un incremento dei volumi esportati. Infatti, secondo un’indagine campionaria di FederUnacoma, il numero di macchinari esportati nel 2023 è calato rispetto al 2022 in quasi tutti i segmenti, ad eccezione dei mezzi per movimentazione e trasporto. 

Gli Usa apprezzano il made in Italy

Esaminiamo ora le ultime tendenze delle esportazioni in alcuni mercati chiave partendo dagli Stati Uniti. Le trattrici esportate verso gli Usa sono aumentate dal 2021 al 2023, passando da 2.981 a 3.052 unità con un incremento in valore di oltre 61 milioni di euro. In crescita anche le macchine agricole esportate che, tra il 2021 e il 2023, riportano un aumento in valore di quasi 200 milioni di euro.

Il trend positivo continua anche nel 2024. Nei primi quattro mesi di quest’anno gli Stati Uniti hanno intensificato l’interscambio con l’Italia, superando la soglia dei 320 milioni di euro, con un incremento del 7,6% rispetto al primo quadrimestre 2023 (Fonte: dati Istat sull’export rielaborati da FederUnacoma).

Dunque ora gli Usa assorbono il 14,5% dell’export italiano, risultando il primo partner commerciale per il comparto agromeccanico e collocandosi davanti a Francia e Germania. A detta di FederUnacoma, nel primo quadrimestre 2024 gli Stati Uniti hanno aumentato le importazioni di attrezzature e macchine operatrici rispetto allo stesso periodo 2023 (+12,6% per 250 milioni di euro), mentre hanno diminuito lievemente l’import di trattrici (-6,7% per 71,2 milioni).

Gli agricoltori statunitensi apprezzano soprattutto l’ampiezza di gamma, l’innovazione tecnologica e le possibilità di personalizzazione dell’offerta made in Italy.

Export, in aumento anche verso il Brasile

Andiamo in Sud America. Negli ultimi anni l’Italia ha intensificato lo scambio di macchine per l’agricoltura anche con il Brasile, terzo produttore mondiale di prodotti agricoli dopo Stati Uniti e Cina e primo esportatore mondiale insieme agli Usa. Attualmente, con una quota di mercato del 3%, il nostro Paese è il decimo fornitore di mezzi agricoli in Brasile, dietro a Germania, Finlandia, Svezia, Belgio e Francia.

Dal 2021 al 2023 le esportazioni di trattrici in Brasile hanno registrato una crescita del valore pari a circa 2,5 milioni di euro (in virtù di 12 unità in più esportate). Anche l’export di macchine agricole ha segnato un +4,9 milioni di euro, nonostante la lieve flessione delle quantità esportate.

“Tra il 2019 e il 2023 il nostro export verso il Brasile è cresciuto molto passando da circa 23 milioni a più di 46 milioni di euro - dichiara Fabio Ricci, vice direttore di FederUnacoma. Il trend positivo è proseguito anche nel 2023, anno complicato sotto il profilo congiunturale. Oggi il Brasile è il secondo mercato sudamericano più importante per noi, dopo il Cile, ed è il primo dell’area Mercosur, con la quale c’è un accordo dal 2019 per l’accesso prioritario delle imprese Ue al mercato”.

Il settore primario brasiliano - dinamico ma sempre più condizionato dai cambiamenti climatici - può trovare nell’offerta nazionale sistemi di irrigazione sostenibile, soluzioni di agricoltura 4.0, tecnologie per la riduzione dell’impatto ambientale e macchine per frutteti e vigneti.

Africa: tante opportunità per le aziende italiane

Promette di richiedere una quota crescente di macchine agricole l’Africa, che attualmente assorbe il 5% dell’export totale di trattrici. Le politiche agricole di alcuni paesi africani e l’avvio del Piano Mattei - presentato dal governo Meloni a novembre 2023 - potrebbero dare nuovo impulso alla domanda di mezzi.

Il Piano Mattei mira a rafforzare la collaborazione con l’Africa in 6 settori, tra cui quello agricolo, e per questo è stato fonte di ispirazione al G7 Agricoltura (Siracusa, 26-28 settembre 2024), dove i paesi coinvolti hanno deciso di aumentare gli aiuti per il continente africano secondo un modello di cooperazione basato sul rispetto dei reciproci interessi.

Nell’ambito del Piano Mattei, l’industria agromeccanica può supportare l’evoluzione dell’agricoltura africana mediante l’invio di macchinari agricoli moderni e il trasferimento del know-how maturato.

“Noi e FederUnacoma - ha fatto sapere Matteo Zoppas, presidente dell’Agenzia ICE - stiamo lavorando per aumentare l’export come previsto dal Piano, che pone tra le priorità lo sviluppo di standard per le tecnologie agricole nei paesi africani insieme alla gestione dell’acqua e alla coltivazione dei terreni”.

Attualmente il comparto guarda con interesse a stati come NigeriaKenya e Ghana che, pur importando ancora un numero ridotto di trattrici, sono mercati in espansione. Già dal 2021 al 2023 le esportazioni italiane di trattrici sono aumentate di 69 unità in Nigeria e di 42 unità in Ghana.

Anche Sudafrica e Marocco, entrambi importatori di oltre mille trattori nel 2021, restano mercati importanti per i costruttori italiani, nonostante le flessioni dell’export registrate nel 2023.

In Marocco una modifica del regime Iva ha penalizzato gli acquisti degli importatori causando un rallentamento delle vendite di mezzi made in Italy tra il 2022 e 2023. Ciò nonostante, lo scorso anno l’Italia è risultata essere il secondo fornitore del paese nord africano con una quota di mercato del 12,4% e un valore dell’export pari a 18 milioni di euro.

Inoltre, secondo la società Exportplanning, la flessione 2023 delle esportazioni in Marocco (-17% in termini di fatturato) dovrebbe essere transitoria e già dal 2024 il mercato marocchino dovrebbe tornare a crescere di oltre il 6% per poi consolidare la crescita fino al 2027.

E in Asia?

Se in Africa importare dall’estero è praticamente l’unico modo per avere macchinari moderni per l’agricoltura, in Asia - soprattutto in Cina e India - i costruttori di mezzi agricoli non mancano e i governi preferiscono incentivare l’acquisto dei prodotti nazionali. Di conseguenza, la quota di esportazioni di trattrici nel continente è pari a solo il 3% del totale e il numero di trattori made in Italy venduti è molto basso sia in Cina (33 unità nel 2023) sia in India (2 unità nel 2023).

A detta di FederUnacoma, mercati asiatici interessanti per i produttori italiani potrebbero essere quelli del Sud-est asiatico come Thailandia e Indonesia, equidistanti dai blocchi politici di Cina e Usa. Finora la Thailandia ha importato varie macchine agricole, ma non trattrici dall’Italia, mentre l’Indonesia ha assorbito un buon numero sia di trattori (106 nel 2023) sia di mezzi agricoli.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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