Cuba, dopo anni di isolamento, si è aperta al turismo internazionale, offrendo un panorama di opportunità per le imprese italiane. Il settore turistico cubano, in costante crescita, presenta un potenziale ancora largamente inespresso, con un’ampia gamma di possibilità per le aziende italiane che operano nel campo dell’ospitalità, dell’edilizia, dell’arredamento e dell’enogastronomia.

L’isola di Cuba, un tempo celata dietro una cortina di ferro ideologica, si è progressivamente aperta al mondo, rivelando un tesoro di storia, cultura e paesaggi incontaminati. Il turismo, in particolare, ha rappresentato una delle leve fondamentali per lo sviluppo economico del Paese, attirando milioni di visitatori ogni anno. Secondo il rapporto mensile dell’ONEI nel 2022 sono arrivati a Cuba 1 614 087 turisti internazionali.

L’apertura dell’Isola al turismo straniero si è affermata soprattutto a partire dagli anni ‘90 (quando si contavano meno di 350.000 turisti stranieri ogni anno) a seguito della grave crisi che ha colpito il Paese dopo il crollo dell’Unione Sovietica. È stato fondato in quel periodo il Ministero del Turismo e sono state avviate una serie di politiche volte a recuperare le infrastrutture alberghiere per favorire l’ingresso di capitali stranieri attraverso i turisti.

Nel corso dei vent’anni successivi, il turismo ha confermato il suo ruolo strategico per la crescita dell’economia cubana, tanto che, attualmente, il turismo costituisce la seconda fonte di ingressi di valuta per Cuba (dopo l’esportazione di servizi medici). 

Tuttavia, il settore si confronta ancora con alcuni limiti che ne minano il ricco potenziale, a partire dall’insufficienza di strutture alberghiere e dalle difficoltà legate all’approvvigionamento delle strutture esistenti (quasi completamente slegate dal territorio in cui si trovano).

Ciò premesso, il governo cubano ha deciso di puntare sul turismo come uno dei principali settori per lo sviluppo del Paese, con l’obiettivo dichiarato di massimizzare le entrate dirette in valuta e accelerare la crescita e la competitività delle destinazioni cubane sul mercato internazionale. Cuba vuole puntare su una diversificazione sia dei settori legati al turismo che delle fasce di clienti, investendo anche su un aumento della capacità alberghiera.

Il Ministero del Turismo cubano, a tale scopo, ha approvato un piano per costruire entro il 2030 altre 108.000 stanze. Con l’apertura agli investimenti stranieri in questo settore, diretti a promuovere principalmente l’attività alberghiera (migliorandone anche la qualità), si intende realizzare tanto nuove costruzioni quanto ristrutturazioni di immobili ormai vecchi, così come la realizzazione di infrastrutture complementari, come ad esempio l’attività immobiliare associata ai campi da golf e alle strutture termali.

Per diversificare l’offerta, infatti, sono state individuate alcune priorità strategiche alternative all’offerta attuale, che vanno dal turismo della salute ai campi da golf, dalla nautica alla promozione del patrimonio e della natura.

Va sottolineato che lo sviluppo del settore turistico non passa soltanto attraverso gli impianti di maggiore dimensione che sono gestiti dalle grandi imprese statali del settore, ma anche attraverso imprese miste, con la partecipazione di imprese e di capitali stranieri.  Infatti, l’accoglienza passa anche attraverso il settore non statale. I principali esempi di questa forma di nascente imprenditoria privata, sono le casas particulares (ovvero stanze date in affitto da privati) nel settore dell’ospitalità, e i paladares (ristoranti privati), in quello della ristorazione; si tratta di iniziative che, pur concepite come attività complementari rispetto a quelle dello Stato, stanno acquisendo importanza sempre maggiore.

Tali politiche si sono tradotte anche in una campagna di comunicazione che mostra con maggiore efficacia le attrattive dell’Isola e valorizza i maggiori punti di forza del turismo cubano (si veda, ad esempio la campagna Cuba Única).

Opportunità per le imprese italiane

Le opportunità per le imprese italiane in questo settore sono numerose e promettenti, grazie a una combinazione di fattori quali la crescente domanda di servizi turistici, la ricchezza del patrimonio culturale cubano e le politiche governative volte a favorire gli investimenti stranieri.

In particolare, si evidenziano le seguenti:

  • costruzioni e infrastrutture: il piano governativo di ampliamento dell’offerta alberghiera apre prospettive interessanti per le imprese italiane specializzate nelle costruzioni e nelle infrastrutture;
  • arredamento e design: l’arricchimento dell’offerta alberghiera richiede forniture di alta qualità nel settore dell’arredamento e del design, dove il made in Italy gode di un’ottima reputazione;
  • eno-gastronomia: la cucina italiana è molto apprezzata a Cuba (i ristoranti italiani rappresentano l’offerta gastronomica maggiormente diffusa, dopo quelli che offrono la cucina tipica creola) e le imprese del settore agroalimentare possono trovare sbocchi interessanti sia nel canale Ho.Re.Ca che nella distribuzione al dettaglio;
  • servizi turistici: le agenzie di viaggio italiane possono proporre pacchetti turistici personalizzati verso Cuba, valorizzando le peculiarità dell’isola e le esigenze dei clienti.

Il principale evento del settore, per promuovere il turismo e gli investimenti stranieri in questo campo è la Fiera Internazionale del Turismo FIT Cuba, che si svolge ogni anno in diversi poli turistici ed è di volta in volta dedicata ad un Paese invitato d’onore. Dal punto di vista delle Fiere settoriali dedicate o correlate al settore turistico si segnalano inoltre le fiere settoriali biennali HOSTELCUBA e ALIMENTOS.

Cuba rappresenta un mercato emergente con un grande potenziale per il turismo. Le imprese italiane che sapranno cogliere le opportunità offerte da questo Paese potranno consolidare la propria presenza in un mercato in crescita e contribuire allo sviluppo di un settore strategico per l’economia cubana. Il momento è propizio per investire in questo mercato dinamico e ricco di prospettive.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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