La straordinaria performance delle esportazioni agroalimentari europee, trainate dall’olio d’oliva, è la testimonianza della qualità e dell’eccellenza dei prodotti del nostro continente, che consolida la sua posizione come leader mondiale nel settore agroalimentare.
Secondo l’ultimo rapporto mensile sul commercio agroalimentare pubblicato dalla Commissione europea, le esportazioni agroalimentari dell’UE hanno raggiunto nel mese di aprile la cifra record di 19,8 miliardi di euro, segnando un aumento del 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e del 62% rispetto all’intero 2023.
Un risultato straordinario, reso possibile anche grazie all’elevata domanda di prodotti agroalimentari di qualità, sempre più apprezzati dai consumatori di tutto il mondo.
In particolare, l’olio d’oliva e le olive si confermano i prodotti più venduti fuori dai confini dell’Unione Europea, con gli Stati Uniti che rappresentano la principale destinazione. Questo trend positivo è dovuto a diversi fattori, tra cui la crescente popolarità della dieta mediterranea, la reputazione dell’olio d’oliva europeo per la sua qualità e le numerose proprietà benefiche per la salute, oltre alle campagne di promozione svolte dalle istituzioni europee e dalle aziende produttrici.
Nonostante l’ottimo risultato complessivo, il rapporto evidenzia anche alcuni aspetti da tenere sotto osservazione. Il surplus commerciale agroalimentare dell’UE, seppur in crescita (per un valore di 5 miliardi di euro, il 4% in più rispetto ad aprile 2023), ha registrato infatti un leggero calo (-25%) rispetto al mese di marzo. Quanto all’import, i volumi hanno raggiunto i 14,8 miliardi di euro ad aprile, con un aumento del 10% rispetto al mese precedente. Un aumento, precisa la Commissione europea nel documento, dovuto principalmente agli alti prezzi del cacao. In calo invece le importazioni di cereali per 1,5 miliardi di euro (-33%), dovuto alla riduzione dei volumi importati e dei prezzi mondiali: quasi il 45% è composto da poche categorie di prodotti: caffè, tè, cacao, spezie; frutta e noci; semi oleosi e colture proteiche.
Le prospettive per il futuro rimangono positive, ma per consolidare questa posizione di leadership, è necessario continuare a investire in ricerca e innovazione, promuovere la sostenibilità e affrontare le sfide poste dalla crescente competizione internazionale.
Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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