Il mercato spagnolo della gioielleria e dell’orologeria sta consolidando la sua ripresa dopo il forte calo subito durante la pandemia, mostrando grande vitalità e interessanti prospettive di crescita. Scopriamo insieme tendenze, sfide ed opportunità per le imprese italiane.
A causa della contrazione dei consumi privati e delle restrizioni al turismo dovute alla pandemia, il 2020 è stato per il mercato spagnolo della gioielleria e dell’orologeria un anno da dimenticare, con un calo delle vendite che ha superato i 30 punti percentuali. Nel 2021, tuttavia, la situazione ha cominciato a stabilizzarsi, grazie a un fatturato in crescita del 28,8% a 1,5 miliardi di euro, ulteriormente consolidato nel 2022, quando sono stati raggiunti oltre 1,6 miliardi di euro ed una crescita del 7%.
Per tipologia di prodotto, la bigiotteria e gli articoli di gioielleria rappresentano il 56% delle vendite totali, mentre gli orologi rappresentano il 39%. Il restante 5% proviene dalle vendite di argenteria e accessori.
Per quanto riguarda i canali di vendita, quello ad essere cresciuto maggiormente negli ultimi anni è l’e-commerce, che rappresenta il 9% del volume d’affari totale nel 2021, con un fatturato di 130 milioni di euro.
La produzione interna copre un’ampia fetta del mercato, con oltre 8.900 imprese attive nel settore (gioielleria, orologeria, oreficeria, gioielli artigianali, servizi di riparazione) situate principalmente nella zona di Cordova per quanto riguarda l’oreficeria, e di Madrid, Barcellona e in Galizia per quanto riguarda i gioielli di alto livello con pietre preziose.
Tuttavia, il Paese è anche un importante importatore, e sebbene la bilancia commerciale generale con il mondo sia tradizionalmente positiva per la Spagna, quella bilaterale con il nostro Paese è positiva per l’Italia con un surplus di circa 170 milioni di €. Nel 2023 l’Italia ha esportato in Spagna prodotti di gioielleria, argenteria ed orologi per un valore di 243,4 milioni di €, raggiungendo una quota sul totale importato del 14,2%, che la colloca al secondo posto tra i Paesi fornitori, immediatamente dopo la Svizzera, che con un valore di 575,1 milioni di € rappresenta il primo fornitore del mercato spagnolo, e prima della Cina, che con un valore di 217,6 milioni di € si colloca al terzo posto.
Tendenze del mercato della gioielleria in Spagna
Il panorama della gioielleria spagnola è caratterizzato da un mix di tradizione ed innovazione, con influenze provenienti da diverse culture e sensibilità. Ecco alcune delle tendenze chiave che si osservano nel mercato:
- Sostenibilità: c’è una crescente richiesta di gioielli realizzati con materiali sostenibili e provenienti da filiere etiche. I consumatori apprezzano brand che utilizzano oro riciclato, pietre preziose certificate e packaging ecocompatibili.
- Personalizzazione: i gioielli personalizzati, come quelli con incisioni o ciondoli con iniziali, sono molto richiesti. I clienti desiderano pezzi unici che raccontino la loro storia o rappresentino qualcosa di significativo per loro.
- Gioielli unisex: i confini di genere nell’abbigliamento e negli accessori si stanno sfumando, e questo si riflette anche nel mondo della gioielleria. I gioielli unisex, che possono essere indossati da uomini e donne, sono sempre più popolari.
- Minimalismo: accanto all’opulenza della gioielleria tradizionale spagnola, si osserva anche un ritorno a un design più minimalista ed essenziale. I gioielli minimalisti sono semplici, eleganti e versatili, adatti a qualsiasi occasione.
- Materiali misti: la combinazione di diversi materiali, come oro, argento, bronzo, legno e pietre preziose, è una tendenza molto diffusa. I designer sperimentano con accostamenti inaspettati per creare gioielli unici e originali.
- Gioielli con perle: le perle, simbolo di eleganza e femminilità, stanno tornando in auge. Le perle vengono utilizzate in modi nuovi e moderni, abbinate ad altri materiali o incastonate in gioielli dal design contemporaneo.
- Gioielli smart: la tecnologia si fa strada anche nel mondo della gioielleria. I gioielli smart, dotati di funzioni come il monitoraggio dell’attività fisica o la notifica delle chiamate, sono sempre più popolari tra chi cerca un accessorio funzionale e alla moda.
I prodotti maggiormente commercializzati sono quelli di tipo medio e di gran consumo (87% del totale). Per tipologia di prodotto, il ranking delle vendite colloca al primo posto la gioielleria in oro senza pietre, con una quota del 21% del totale, seguita dal catename e dalla gioielleria in oro/argento con pietre preziose. Tra gli oggetti in argento, sono le cornici i prodotti più richiesti dal mercato.
Si evidenzia inoltre una forte stagionalità delle vendite, che trovano come principale motore l’acquisto per regalo. Le festività natalizie, il giorno di San Valentino, la festa della mamma ed eventi speciali quali matrimonio, battesimo, prima comunione sono i momenti nei quali si concentrano la maggior parte degli acquisti del settore. Tuttavia, si è verificato negli ultimi anni un incremento dell’autoconsumo.
Normativa locale
In base alla legge sui metalli preziosi n. 17/1985, la Spagna appartiene al ristretto gruppo di Stati UE punzonatori insieme al Portogallo, la Francia e l’Inghilterra (non più membro UE). Questa legge è tuttora valida, con modifiche nel Capitolo III “Commercio Estero di articoli fabbricati con metalli preziosi” – legge 50/1998 del 30 dicembre. Si riportano di seguito gli aspetti principali.
Gli articoli fabbricati con metalli preziosi, prima della loro commercializzazione in Spagna, dovranno avere due punzoni:
- di garanzia o punzone ufficiale
- di identificazione di origine, del fabbricante o dell’importatore.
I punzoni di garanzia sono di uso esclusivo dei laboratori autorizzati dalle Autorità competenti in materia di analisi di metalli preziosi. Questi punzoni, così come le lettere o cifre che li complementano, dovranno essere realizzati nella “Fabrica Nacional de Moneda y Timbre”; i punzoni, dopo essere stati registrati presso il Ministero competente, sono distribuiti ai laboratori. I laboratori ufficiali sono quegli organismi della Pubblica Amministrazione che verificano che un oggetto fabbricato con metalli preziosi rispetti le norme legali e i regolamenti vigenti. Essi sottopongono gli oggetti ad un esame dettagliato per verificare la fabbricazione, il montaggio e determinare la caratura del metallo e punzonano con il “contraste de garantía” gli oggetti destinati alla commercializzazione nel mercato interno.
In tutta la Spagna si contano solamente 17 laboratori ai quali imprese ed importatori possono affidare la punzonatura di garanzia dei prodotti. Ciascun laboratorio avrà per contrassegno una sigla differente a seconda della regione. I timbri di garanzia sono figure geometriche, di forme differenti per il platino (rombo), l’oro (ellisse) e l’argento (rettangolo orizzontale).
I punzoni di identificazione di origine del fabbricante o dell’importatore, invece, possono essere di libero disegno ma devono rispettare determinati requisiti:
- avere dimensioni maggiori rispetto ai punzoni di garanzia;
- avere una forma che permetta loro di essere facilmente distinguibili da quelli di garanzia;
- non dovranno essere racchiusi in una figura geometrica.
Il punzone di identificazione di origine deve essere registrato nel “Registro de la Propiedad Industrial”. Una volta concesso è necessario presentare un certificato della validità e vigenza del punzone al Laboratorio Ufficiale che provvederà al punzonamento dell’articolo.
Inoltre gli oggetti in metalli preziosi potranno avere altre incisioni o altri marchi commerciali sempre che siano stati debitamente registrati presso l’Ente: “Oficina Española de Patentes y Marcas” e che abbiano i seguenti requisiti:
- non devono essere sovrapposti ai punzoni di garanzia e ai punzoni di origine;
- non si devono confondere con questi ultimi;
- non devono avere nessun riferimento alla lega o composizione del metallo.
Per questi ultimi e anche per i punzoni di origine è necessario ottenere previamente la registrazione degli stessi come marchio; in questo senso è necessario ricordare che la registrazione di un marchio non è automatica. Non consiste, quindi, in un semplice deposito ma è caratterizzata da un esame del marchio stesso che necessita di un iter burocratico di circa un paio di mesi.
La complessa normativa locale rappresenta certamente una sfida per le imprese italiane del settore, ma d’altra parte, la domanda di prodotti di qualità, soprattutto nella fascia media e alta, dove l’Italia eccelle, e la forza del brand made in Italy, molto apprezzato per la sua artigianalità, il design e la qualità, costituiscono un valore aggiunto per le aziende tricolori che vogliono affermarsi in questo mercato che mostra grande vitalità e interessanti prospettive di crescita.
Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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