Entro il 2030, tutti i prodotti DOP e IGP saranno certificati come 100% sostenibili, grazie all’adozione di un modello rigoroso e condiviso basato su oltre 440 indicatori.
È un traguardo ambizioso quello a cui puntano le eccellenze agroalimentari italiane: entro il 2030, tutte le filiere DOP e IGP e i rispettivi Consorzi di tutela saranno completamente sostenibili. Un impegno concreto che nasce dall’adesione di Origin Italia, l’associazione che riunisce i consorzi di tutela dei prodotti DOP e IGP italiani, alla Strategia di Sostenibilità della FAO.
L’approvazione è avvenuta durante l’Assemblea dei soci di Origin Italia, tenutasi in Sardegna a Villasimius (Cagliari) il 31 maggio scorso. Un passo fondamentale per un settore, la cosiddetta “DOP Economy”, che conta 838 prodotti riconosciuti dall’UE, 80.000 imprese e un valore complessivo di circa 8 miliardi di euro, distinguendo l’Italia come leader europeo nel panorama agroalimentare di qualità.
Le modalità attraverso cui raggiungere questo ambizioso obiettivo sono state definite dalla Strategia di Sostenibilità per le Indicazioni Geografiche (SSGI), sviluppata dalla FAO in collaborazione con Origin Mondo. Questa si basa su un rigoroso lavoro scientifico avviato nel 2016 grazie al quale sono stati individuati oltre 440 indicatori per valutare e monitorare lo sviluppo sostenibile delle filiere DOP e IGP, misurando il loro impatto sull’ambiente e sulle comunità locali.
A partire da questo quadro di riferimento, Origin Italia ha definito una roadmap strutturata in sei passaggi chiave, da sviluppare con la collaborazione operativa dei Consorzi di tutela e delle imprese. Un progetto che si basa su un solido quadro scientifico per analizzare il sistema delle filiere produttive italiane, definire una sintesi delle priorità e fornire un modello condiviso per la valutazione e l’implementazione della sostenibilità nell’agroalimentare made in Italy DOP e IGP entro il 2030.
“Questo ambizioso percorso, che anche Origin Italia sta portando avanti con la FAO, mira a certificare quello che in gran parte è già un valore aggiunto dei prodotti DOP e IGP, ovvero il loro insito ruolo di rendere sostenibili i territori d’origine - ha spiegato il presidente Origin Italia, Cesare Baldrighi - la necessità di andare verso un modello di sostenibilità condiviso e certificabile ci aiuta a evidenziare due elementi da sempre presenti nel mondo delle Ig, il forte legame con il territorio, quindi l’aspetto della sostenibilità sociale, perché difendiamo una cultura, un modo di operare, e nello stesso tempo valorizziamo la forte incidenza economica che i prodotti DOP e IGP hanno in zone spesso marginali rispetto ai grandi centri produttivi”.
L’adesione alla Strategia FAO rappresenta un grande passo in avanti per un futuro più sostenibile e un modello di produzione virtuoso che pone al centro la valorizzazione delle risorse naturali, la tutela del paesaggio e la promozione delle tradizioni locali. Un futuro in cui l’eccellenza del Made in Italy si coniuga con la sostenibilità ambientale, sociale ed economica, per un sistema agroalimentare sempre più competitivo e resiliente alle sfide del presente e del futuro.
Fonte: a cura della Redazione di Alessio Gambino, redazione@exportiamo.it
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