La concessione dei prefinanziamenti del piano REPowerEU rappresenta un passo importante verso la transizione verde dell’Europa. Questi fondi consentiranno di avviare immediatamente gli investimenti previsti dal piano che mira a ridurre la dipendenza europea dai combustibili fossili russi.
In risposta alle difficoltà e alle perturbazioni del mercato energetico mondiale causate dall’invasione russa dell’Ucraina, nel maggio 2022 la Commissione europea ha lanciato il piano REPowerEU, un ambizioso progetto volto a ridurre la dipendenza europea dai combustibili fossili russi e accelerare la transizione verde, attraverso il risparmio di energia, gli investimenti nelle energie rinnovabili e la diversificazione dell’approvvigionamento energetico.
Il piano si basa sull’attuazione delle proposte del pacchetto “Pronti per il 55%”, che sostengono l’ambizioso obiettivo dell’UE di realizzare una riduzione pari almeno al 55% delle emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2030 e la neutralità climatica entro il 2050, in linea con il Green Deal europeo.
I prestiti non utilizzati del dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF), istituito a seguito della crisi COVID-19 come strumento temporaneo per attenuare l’impatto economico e sociale della pandemia, costituiscono il principale strumento di finanziamento del piano. Da questo provengono 225 miliardi di euro ai quali si aggiungono quasi altri 44 miliardi di euro provenienti da altre fonti.
Per poter usufruire di questi fondi, gli Stati membri interessati hanno dovuto apportare delle modifiche ai loro Piani Nazionali per la Ripresa e la Resilienza (PNRR) aggiungendo specifici capitoli dedicati al piano REPowerEU. Tra le misure sostenute rientrano:
- l’aumento dell’efficienza energetica e riduzione della domanda
- il miglioramento delle infrastrutture energetiche e dello stoccaggio di energia elettrica
- l’eliminazione delle strozzature nella trasmissione e nella distribuzione di energia
- la decarbonizzazione dell’industria
- l’accelerazione della diffusione delle energie rinnovabili e aumento dell’uso di idrogeno ottenuto senza combustibili fossili
- il sostegno ai trasporti a zero emissioni
- la riqualificazione dei lavoratori per dotarli di competenze verdi
- la lotta alla povertà energetica.
Per attuare le misure proposte e approvate dal Consiglio, lo scorso 25 gennaio gli Stati che ne hanno fatto richiesta hanno ottenuto dalla Commissione un prefinanziamento pari al 20% del finanziamento supplementare richiesto.
Nello specifico, sono stati concessi: 145,1 milioni di euro al Belgio, 585,1 milioni di euro alla Croazia in sovvenzioni e in prestiti, 20,9 milioni di euro a Cipro, 25,4 milioni di euro alla Finlandia, 158,7 milioni di euro alla Grecia, 551,2 milioni di euro all’Italia, 26,9 milioni di euro alla Lettonia, 288 milioni di euro alla Romania in sovvenzioni e 340 milioni di euro alla Spagna in prestiti di prefinanziamento.
Il piano dell’Italia relativo al REPowerEU consta di cinque riforme, cinque investimenti “up-scale” che attingono alle misure esistenti e 12 investimenti per ridurre la sua dipendenza dai combustibili fossili. Tra le misure più rilevanti della nuova missione REPowerEU figurano 6,3 miliardi di euro per sostenere gli investimenti nella transizione verde delle imprese, circa 1,4 miliardi di euro per interventi di efficientamento energetico dei grandi condomini di edilizia residenziale pubblica e per le famiglie a basso reddito. Inoltre, il capitolo REPowerEU include oltre 1 miliardo di euro per la messa in servizio di nuovi treni passeggeri ad emissioni zero, oltre a tutta una serie di riforme e di ulteriori investimenti per accelerare la transizione ecologica dell’Italia.
“Il versamento dell’anticipo del 20% delle sovvenzioni REPowerEU, che vede salire a circa 102,5 miliardi di euro la somma complessiva del PNRR versata all’Italia, – ha affermato il Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto – segna l’inizio di un nuovo percorso legato all’attuazione delle fondamentali misure inserite nella settima missione, principalmente destinata al risparmio energetico ed alla produzione di energia pulita”.
Il piano è ambizioso e richiederà un forte impegno da parte di tutti gli Stati membri. Tuttavia, se attuato con successo, può contribuire a rendere l’Europa più sicura, più sostenibile e più competitiva.
Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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