Via libera della commissione Ambiente all’obbligo di indicare i paesi di origine sull’etichetta frontale, e nuove regole sugli zuccheri. Ora il vaglio dell’Aula nella sessione plenaria di dicembre.
La Commissione Ambiente del Parlamento Europeo ha approvato il progetto di revisione delle quattro “Direttive sulla prima colazione” che hanno valenza sulle produzioni europee di miele, succhi di frutta, confetture/marmellate/gelatine e latte conservato.
La proposta di modifica, approvata con 73 voti favorevoli, 2 contrari e 10 astenuti, si pone l’obiettivo di aggiornare la normativa corrente, che risale a più di 20 anni fa, e di tutelare produttori e consumatori e europei da frodi e pratiche sleali.
Per quanto riguarda succhi di frutta e marmellate, i deputati concordano sul fatto che l’etichetta “senza zuccheri aggiunti” dovrebbe essere consentita per i succhi di frutta ma non per i nettari di frutta. Inoltre, per soddisfare la crescente domanda di prodotti a basso contenuto di zucchero, i succhi di frutta riformulati possono essere etichettati come “succhi di frutta a ridotto contenuto di zuccheri”. Ancora, le nuove tecniche che rimuovono gli zuccheri presenti naturalmente nei succhi di frutta, nelle marmellate, nelle gelatine o nel latte non dovrebbero portare all’uso di dolcificanti per compensare l’effetto della riduzione dello zucchero sul gusto, sulla consistenza e sulla qualità del prodotto finale.
Quanto alle proprietà nutrizionali o benefici, i parlamentari imboccano la via della neutralità: la proposta di modifica, infatti, stabilisce semplicemente che sull’etichetta dei succhi di frutta a ridotto contenuto di zucchero non dovranno essere riportate indicazioni relative a proprietà positive, come i benefici per la salute.
C’è poi la questione del “made in”. Per i succhi di frutta, le confetture, le gelatine, le marmellate e la purea di castagne zuccherate, i deputati hanno stabilito che sull’etichetta frontale dovrà essere indicato anche il paese d’origine della frutta utilizzata per produrre il succo. Se la frutta utilizzata proviene da più paesi, i paesi di origine dovranno essere indicati in etichetta in ordine decrescente in base alla loro proporzione. Per quanto riguarda le marmellate, i deputati sono d’accordo con la proposta di aumentare il contenuto minimo di frutta, riducendo lo zucchero aggiunto richiesto per alcuni prodotti, e di consentire l’uso del termine “marmellata” per tutte le confetture (in precedenza questo termine era consentito solo per le confetture di agrumi).
Cambiamenti in arrivo anche per il miele. Il testo che esce dalla commissione Ambiente (all’esame dell’Aula nella sessione plenaria del 11-14 dicembre) accoglie e raccoglie il parere della commissione Agricoltura, e stabilisce che il paese in cui è stato raccolto il miele dovrà apparire sull’etichetta nello stesso campo visivo dell’indicazione del prodotto. Se il miele proviene da più paesi, questi dovranno essere indicati in etichetta in ordine decrescente in proporzione. Nel caso in cui il miele sia per oltre il 75% di origine extra-Ue, questa informazione dovrà essere indicata chiaramente anche sull’etichetta frontale.
Infine, con l’obiettivo di limitare ulteriormente le frodi sul miele, compreso l’uso di sciroppi di zucchero nel miele che è molto difficile da individuare, i deputati hanno deciso anche istituire un sistema di tracciabilità blockchain lungo la catena di approvvigionamento per poter risalire all’origine del miele. Saranno esentati gli apicoltori europei con meno di 150 alveari.
Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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