Dopo un avvio d’anno decisamente positivo, che ha visto da gennaio ad aprile un incremento delle presenze straniere del 43%, si prevede un’estate altrettanto promettente per il turismo italiano.
Il turismo si conferma sempre più una locomotiva per l’economia italiana. A dirlo sono i dati Istat ed Eurostat che parlano di un boom delle presenze nazionali ma soprattutto straniere che contribuiscono a compensare il calo della produzione industriale e quello delle costruzioni dovuto alla recessione europea e allo stop nei confronti dei superbonus edilizi.
Dal mare ai laghi alle città d’arte ai borghi, nei primi mesi del 2023 i pernottamenti di “non residenti” nelle strutture ricettive italiane ammontano a 12,7 milioni (+43%), con un incremento decisamente maggiore rispetto a Spagna e Francia, dove la crescita si è fermata rispettivamente al +35% e +23%. La penisola ha quindi raggiunto percentuali notevoli rispetto ai competitor: gli arrivi ammontano mediamente a 1 milione di turisti non residenti nel paese in più nel quadrimestre gennaio-aprile 2023 rispetto al 2022.
Da maggio 2022 ad aprile 2023 gli stranieri in Italia hanno trascorso 213,7 milioni di notti. Nel periodo da marzo 2019 a febbraio 2020 il picco è stato di 220,8 milioni. Numeri notevoli, specialmente dopo il periodo particolarmente difficile di ripresa nella fase post pandemia. Le presenze straniere nelle strutture ricettive rispetto al 2022 sono aumentate del 90% a gennaio e del 73% a febbraio. Per quanto riguarda marzo e aprile l’incremento è stato del 32% e del 20%.
La Banca d’Italia sostiene che nel 2023 la spesa in Italia da parte dei turisti sia stata sostenuta da inglesi, francesi e americani.
Un incremento notevole si verifica anche sui pernottamenti dei turisti italiani all’interno degli esercizi ricettivi. Si tratta di oltre 5 milioni in più di viaggiatori residenti nel Belpaese rispetto al primo quadrimestre del 2022.
Sulla base di questi dati molto confortanti, anche il trend previsto per questa estate 2023 è particolarmente positivo. Nonostante il meteo ancora incerto in molte aree di Italia, per il mese di luglio sono attese 74,4 milioni di presenze presso le strutture ricettive italiane, circa 4,9 milioni in più (+7%) rispetto allo scorso anno e lo stesso livello raggiunto nel 2019, prima della crisi pandemica.
A stimarlo è CST per Assoturismo Confesercenti, sulla base di un’indagine condotta su un campione di 1.492 imprenditori della ricettività in Italia.
Nel trimestre estivo il sistema ricettivo italiano dovrebbe registrare complessivamente 212,8 milioni di presenze, circa 12,5 milioni in più rispetto all’estate 2022 (+6,2%). A trainare la crescita, ancora una volta, i turisti stranieri (+9,6%). Si prevedono infatti per il trimestre oltre 101,2 milioni di presenze straniere, il +9,6% rispetto allo scorso anno e un valore più alto (+0,9%) anche di quello registrato nell’estate 2019. Anche il numero di turisti italiani continua a crescere, sebbene più lentamente. Per l’estate si prevede un aumento del +3,3%, con oltre 111,6 milioni di presenze stimate, ancora il -1,2% rispetto al 2019.
Dunque, per questa estate dovrebbe ridursi sensibilmente la differenza tra le due componenti del mercato: la quota della domanda italiana è stimata al 52,4%, contro il 47,6% della domanda estera (i valori del 2019 erano rispettivamente 52,9% e 47,1%).
I risultati migliori del periodo sono attesi per le imprese ricettive delle città d’arte/centri minori, con una crescita stimata del +8,3%. Per l’estate la crescita stimata degli italiani è del +5,7%, mentre le presenze straniere aumentano del +9,7%. Cresce anche il grado di internazionalizzazione delle città, borghi e centri minori, che ospiteranno prevalentemente stranieri (64,5% del totale). Per le località dei laghi e le aree rurali e di collina la variazione attesa è del +7,8%. In crescita anche il movimento turistico delle località marine e montane, rispettivamente con il +5,9% e il +6,6%. Abbastanza positiva anche la percezione delle imprese che operano nelle località termali e ad “altro interesse”, con una crescita stimata rispettivamente del +3,5% e del +3,4%.
Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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