Export Oro in Crescita: + 41% nel 2022

Export Oro in Crescita: + 41% nel 2022

11 Maggio 2023 Categoria: Moda & Accessori

Nonostante le complessità del contesto internazionale, il rincaro e le difficoltà nel reperire le materie prime, oltre alla riduzione del potere d’acquisto dei consumatori a causa dell’inflazione, cresce l’export del settore orafo italiano, con buone prospettive anche per l’anno in corso.

È un momento d’oro, è proprio il caso di dirlo, per il settore orafo italiano, che ha chiuso il 2022 in maniera decisamente positiva con un fatturato in crescita del 22,1% che rafforza l’importante rimbalzo maturato nel 2021 (+55,3%).

A sostenere questi risultati è stata senza dubbio la capacità del comparto di competere con successo sui mercati internazionali, pure in un contesto complesso e incerto, con le esportazioni di gioielli che nel 2022 hanno superato i 9 miliardi di euro, con un pieno recupero dei livelli pre-Covid sia in valore (+41%), sia in quantità (+5%).

Tra i diversi mercati, gli Stati Uniti si confermano con 1,5 miliardi di euro come primo mercato di riferimento (+12% nel 2022), sostenuti anche dal rafforzamento del dollaro e quindi da un cambio favorevole; seguono le esportazioni verso la Svizzera (1,3 miliardi di euro; + 21%) e gli Emirati Arabi Uniti.

È quanto emerge dal Rapporto congiunto sul settore orafo italiano presentato dal Club degli Orafi e Intesa Sanpaolo per condividere le rispettive conoscenze sul settore e integrare le analisi quantitative con le conoscenze degli operatori.

Il Rapporto mostra, oltre alle statistiche ufficiali, anche i risultati della terza edizione dell’indagine condotta a dicembre 2022 con il coinvolgimento delle imprese leader del settore.

L’indagine mostra attese di maggior prudenza per l’andamento del fatturato 2023 generalizzate per classe dimensionale. Per le imprese di maggiori dimensioni, resta tuttavia un sentiment a maggioranza positivo sia per il mercato interno (56% dei rispondenti), sia per i mercati internazionali (61%).

In termini di prospettive, le attese degli operatori si concentrano sulle opportunità derivanti da una risoluzione del conflitto in Ucraina e dalla ripresa dei flussi turistici internazionali che è stata indicata soprattutto dai rispondenti di micro-piccole dimensioni con una percentuale del 60%; per le imprese più grandi la prima opportunità è rappresentata invece dalle operazioni di acquisizione e crescita dimensionale (44%) a dimostrazione di un’elevata sensibilità alle opportunità di rafforzamento che il mercato può offrire.

Le sfide competitive sono concentrate soprattutto nel confronto con gli altri operatori nazionali o europei, mentre le difficoltà maggiori sono rappresentate dal problema del reperimento della manodopera che, rispetto alle precedenti edizioni, ha incrementato le percentuali di rispondenti che hanno indicato questo tema come criticità (51%, ma si sale all’87% per le imprese di produzione) che, per effetto di un progressivo ridimensionamento delle problematiche legate alla gestione delle materie prime e degli approvvigionamenti (33%), si colloca al primo posto, seguito dal problema della gestione dei costi delle materie prime (47%).

Il documento conferma come il settore abbia dato prova nell’ultimo biennio di grande competitività, frutto di un lungo percorso di selezione e riqualificazione dell’offerta che ha portato l’Italia a diventare il principale hub produttivo per la gioielleria di alta gamma.

Sarà fondamentale per le imprese sostenere questo percorso con investimenti mirati verso i fattori che abilitano lo sviluppo del settore come il capitale umano, l’efficientamento dei processi e l’innovazione.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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