L’integrazione tra negozio fisico e virtuale, ovvero l’adozione di una strategia omnicanale, è ormai una realtà consolidata e vincente in molti settori, incluso quello dell’arredamento.
L’ultimo ‘World Furniture Outlook’ di CSIL offre interessanti insights ed approfondimenti sull’andamento del mercato mondiale dell’arredamento, evidenziando trend e potenzialità del settore.
Il report ha rilevato che il commercio internazionale di mobili è cresciuto più velocemente rispetto alla produzione negli ultimi dieci anni e rappresenta circa l’1% del totale del commercio internazionale di prodotti manifatturieri.
Dopo lo stallo del 2020, il 2021 è stato un anno di forte crescita, raggiungendo un valore di 189 miliardi di dollari. Il 2022, invece, è stato di nuovo un anno di stagnazione a causa delle incertezze legate alla guerra in Ucraina, le restrizioni relative alle catene di approvvigionamento, i problemi logistici, le forti pressioni inflazionistiche e la svalutazione delle principali valute rispetto al dollaro USA.
I principali importatori di mobili sono Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Francia e Paesi Bassi (che fungono da hub commerciale). Questi paesi insieme rappresentano circa metà delle importazioni mondiali.
Il principale paese produttore ed esportatore di mobili invece è la Cina, che realizza più di un terzo ed esporta quasi il 40% della produzione mondiale, seguita a distanza da Vietnam, Polonia, Italia e Germania. Dopo un importante aumento nel 2021, le esportazioni cinesi sono diminuite nel 2022 a causa di blocchi della produzione dovuti alle frequenti chiusure delle fabbriche imposte dalla politica “Zero-Covid” adottata dalla Cina, determinando un forte impatto anche sulle supply chain globali.
Data la fase di stagnazione ed incertezza dell’economia globale, ed il minore potere d’acquisto dei consumatori causato dall’inflazione, in molti preferiscono rinviare l’acquisto di prodotti di arredamento, e di conseguenza la domanda relativa al consumo di mobili è prevista in calo per il 2023, ma è atteso un rimbalzo nel 2024.
E-commerce: una tendenza in crescita
A crescere sempre più, invece, è il valore dell’e-commerce. Secondo l’ultimo osservatorio CSIL, infatti, il valore globale dei mobili venduti online è di circa 96 miliardi di dollari, che rappresentano circa l’11% del consumo mondiale di mobili.
Gli Stati Uniti sono il più grande mercato e-commerce in valore, seguiti dalla Cina, mentre l’Europa è al terzo posto. Tuttavia, il tasso di penetrazione del commercio elettronico in relazione all’acquisto di mobili è maggiore in America del Nord (15%), seguita da Asia-Pacifico (11%) ed Europa (10%).
Mentre il consumo globale di mobili è diminuito in media del 3% nel triennio 2019/2022, gli acquisti online sono aumentati del +18% nello stesso periodo. Il boom delle vendite online si è avuto nel 2020 e nel 2021, mentre nel 2022 la tendenza è stata sostanzialmente piatta.
Sono stati registrati risultati diversi a seconda delle aree geografiche: nei Paesi europei generalmente è aumentato più velocemente, così come pure in Nord America. La performance dei Paesi asiatici (in particolare Cina, Giappone e Corea del Sud), invece, è stata più debole della media. Le regioni citate rappresentano oltre il 95% delle vendite e-commerce di mobili in tutto il mondo.
Le grandi piattaforme di e-commerce globale (come Amazon), quelle regionali (ad esempio Tmall) e negozi online specializzati (come Wayfair, Home24 o Dunelm) rappresentano più della metà del mercato nel 2022.
Poi esistono anche tantissime catene non specializzate/Lifestyle/DIY, rivenditori multicanali che vendono mobili, articoli per la casa, accessori, prodotti per l’illuminazione, etc.
Guardando alle singole categorie di prodotti, la maggiore incidenza è stata registrata dall’imbottito. Categorie in rapida crescita sono quelle dei mobili per l’outdoor e per l’ufficio.
Dal “Brick & Mortar” al “Brick & Click”: l’approccio omnicanale
Il mercato dei mobili online è altamente competitivo e in rapida evoluzione. Oggi i consumatori sono abituati a una scelta quasi illimitata a cui possono accedere online, da qualsiasi luogo, in qualsiasi momento. Si aspettano un’esperienza fluida e coinvolgente, che unisce negozio fisico, online, telefono, tutti canali tra cui possono spostarsi facilmente e senza interruzioni.
Tutto ciò ha riscritto le regole della vendita al dettaglio tradizionale: il successo di un rivenditore non dipende più dalla sua capacità di fornire molti prodotti o promozioni vantaggiose, o almeno non solo.
Questo nuovo paradigma sta spingendo molto rivenditori a spostarsi verso una strategia omnicanale, chiamata anche “brick & click”, che consiste proprio nell’integrare fisico e virtuale senza soluzione di continuità.
E se si vuole sopravvivere, non se potrà fare a meno visto che sembra ragionevole presumere che la traiettoria di crescita delle vendite online, accelerata dalla pandemia, è destinata a crescere ulteriormente.
Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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