I vantaggi per chi opta per un investimento immobiliare all’estero sono tanti, ma è importante conoscere bene il mercato immobiliare internazionale. Scopriamo insieme quali saranno le mete più gettonate nel 2023.

La crisi economica scatenata prima dall’avvento della pandemia da Covid19 e successivamente dall’invasione della Russia in Ucraina, sta mettendo in crisi gli investitori in ogni settore.

Una difficoltà che in Italia è avvertita con ancora maggiore enfasi, considerata l’alta propensione al risparmio che da sempre caratterizza il nostro Paese che, collegata a un’inflazione che ha raggiunto ormai la doppia cifra, sta abbassando considerevolmente il valore dei capitali, creando un clima di incertezza per il futuro, in un circolo vizioso nel quale da una parte si è meno disposti a investire e dall’altra il proprio denaro risulta essere sempre meno “prezioso”.

Non fa eccezione il comparto immobiliare, che nel 2023, sulla falsariga del 2022, farà registrare un aumento dei prezzi, anche se ciò non si tradurrà in un ritorno al passato in termini di valore, dopo un decennio caratterizzato da una riduzione del prezzo delle case molto rilevante. Tra il 2010 e il 2020, infatti, secondo un’indagine condotta da Eurostat, i prezzi delle case in Italia sono diminuiti del 15%, in controtendenza rispetto al resto dell’Unione Europea che ha fatto registrare un +26%, con un trend sempre positivo a partire dal 2013. Nel nostro Paese, secondo un rapporto di Confedilizia-Aspesi, nel periodo in oggetto, la perdita nominale del valore immobiliare totale è stata di circa 634 miliardi di euro. Un andamento che, prendendo un orizzonte temporale diverso, vale a dire 2007-2017, risulta essere ancor più drammatico, con la diminuzione dei prezzi degli immobili che ha raggiunto addirittura il 40,3%, considerando le grandi città.

Una svalutazione in termini monetari alla quale si aggiunge la sempre presente Spada di Damocle della tassazione IMU per le seconde case, scoraggiando ulteriormente gli investitori che intendono puntare sul settore immobiliare, specie nei capoluoghi e nelle grandi città, come sottolineato dalle previsioni per il 2023 che vedono una flessione degli scambi di poco meno del 6%, in linea con il -5,3% del 2022. 

In questo contesto, quindi, sempre più risparmiatori stanno volgendo l’attenzione verso il mercato immobiliare estero, in virtù di un’inflazione più bassa, la succitata crescita del valore delle proprietà, maggiore facilità di contrattazione e, ovviamente, un regime fiscale più conveniente.

Perché investire all’estero

Investire all’estero significa infatti poter:

  • godere di benefici fiscali e tasse ridotte rispetto a quelle in Italia;
  • diversificare il proprio portafoglio di investimenti;
  • creare una rendita immobiliare affittando la casa all’estero per brevi o lunghi periodi;
  • guadagnare dalla plusvalenza immobiliare;
  • avere un immobile per vivere o trascorrere le proprie vacanze, grazie al quale viaggiare e conoscere altre culture;
  • ripararsi dal pericolo di shock negativi per quanto riguarda le allocazioni di capitali nei mercati azionari e obbligazionari che, oltre tutto, hanno un rischio maggiore rispetto all’immobiliare.

Dove investire nel 2023

I Paesi identificati come maggiormente profittevoli per investire all’estero sono Malta, Germania, Ungheria, Croazia, Filippine ed Emirati Arabi Uniti, in virtù dei vantaggi dei singoli mercati immobiliari caratterizzati da fattori determinanti e che cambiano a seconda della destinazione, come bassa tassazione, dinamicità del comparto, rendimenti e canoni di locazione elevati, turismo in crescita, cambio valuta conveniente e regime fiscale agevolato per imprese, elemento che rende l’investimento molto interessante anche per le aziende e per coloro che intendono avviare un’attività commerciale.

Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it

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