L’Italia dona bellezza e benessere al mondo e lo farà ancor di più negli anni a venire. Ma in questo caso non si sta parlando di arte o prodotti alimentari, bensì di un settore trainante dell’export nazionale, che per fatturato e penetrazione dei mercati mondiali meriterebbe più attenzione di quanta non ne riceva normalmente: la cosmetica.
Ad accendere recentemente i riflettori sul mondo delle creme, dei profumi e del make-up made in Italy, che secondo le stime chiuderà il 2022 con un export di oltre 5,5 miliardi, è stato il Cosmoprof Asia, la manifestazione del network Cosmoprof per l’area Asia-Pacifico, dedicata ai protagonisti dell’industria cosmetica e della sua filiera.
Nella manifestazione, tenutasi a metà novembre a Singapore, l’industria cosmetica italiana è stata al centro dell’attenzione. E non solo per la presenza di circa un centinaio di aziende, ma anche per la quantità e qualità delle proposte che la fanno primeggiare nel mondo, con un fatturato complessivo stimato a quasi 7,5 miliardi nel 2022 (+7,6 per cento rispetto all’anno precedente) contro i 13 miliardi dell’intero settore a livello globale. “A riprova - commenta Benedetto Lavino, presidente reggente dell’associazione di settore, Cosmetica Italia - che i prodotti delle nostre aziende si distinguono sui mercati internazionali per gli elevati standard in termini di qualità, sicurezza, e innovazione che assicurano, unendoli all’impareggiabile tocco della creatività e del saper fare italiano”.
Se i mercati europei e soprattutto americani, con gli Stati Uniti in testa a quota 330 milioni nel 2022, rappresentano ancora oggi il maggiore sbocco per l’export cosmetico nazionale, proprio l’Asia ha assicurato la crescita maggiore negli ultimi anni, compreso il 2020 nel quale i consumatori asiatici hanno assicurato il segno positivo in un contesto recessivo per l’intero settore a livello mondiale. L’area asiatica assorbe una quota pari al 19% del totale dell’export cosmetico italiano nel mondo con al primo posto Hong Kong, che nel 2021 ha raggiunto un valore di 298 milioni di euro (+23,1% rispetto al 2020), seguita dalla Cina con circa 104 milioni di euro (+16,7% nel confronto con l’anno precedente) e da Singapore, con oltre 54 milioni di euro e un incremento del 4,2% rispetto al 2020. Nel primo trimestre del 2022, è stata proprio al Cina a dare l’accelerazione maggiore con un’impennata dell’86 per cento che ha ampiamente compensato la contrazione di Hong Kong (-30 per cento. Ottima anche la performance degli Emirati Arabi che hanno fatto segnare un +55% nella prima parte dell’anno, portando a 113 milioni la propria spesa in prodotti italiani.
“Il 2022 sta dando segnali incoraggianti per il nostro settore tra i quali il ritorno a molti appuntamenti in presenza, la crescita di indicatori che premiano la resilienza delle nostre aziende e la continuità dei loro investimenti in leve strategiche come la ricerca e lo sviluppo. - continua Lavino - Inoltre, assistiamo a una crescita delle esportazioni che già rappresentano il 40% del nostro fatturato e che si approssimeranno ai 5,6 miliardi di euro con un miglioramento non solo rispetto al 2021, con un +15,2 per cento, ma anche rispetto al periodo pre-pandemico con una aumento del 12,1 per cento sul 2019″.
I prodotti che crescono maggiormente nei mercati asiatici sono quelli per il trucco (+51 per cento sul 2021), l’igiene personale (+78 per cento) e soprattutto quelli per l’uomo che con il loro +82 per cento rispetto allo scorso anno promettono di dare grandi soddisfazioni e non solo a chi li acquista.
Fonte: a cura della redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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