Per il vino si registra un’Italia sempre più attrattiva ma con straordinari margini di crescita: è la fotografia che emerge del convegno che ha dato il via a Napoli alla 18ma edizione di Anteprima Vitignoitalia nel giorno che ha segnato il sold-out per la degustazione delle 500 etichette provenienti da tutte le regioni.
“In & Out - Enoturismo + Export = il successo del vino italiano”: questo il tema del convengo che ha visto il tavolo dei relatori moderato da Giorgio Dell’Orefice, giornalista de IlSole24Ore, e la partecipazione di Nicola D’Auria, presidente del Movimento Turismo del Vino, Leandro Sansone, responsabile Territorial Development Sud di Unicredit, Gabriella Migliore, funzionaria ICE Londra, Luciano Pignataro, firma del giornalismo di settore e Nicola Caputo, assessore all’Agricoltura della Regione Campania.
L’incontro ha offerto dati e prospettive sulla situazione del turismo enogastronomico italiano e dell’export del vino. Due asset fondamentali, è stato rilevato, nell’ambito dell’economia che da tempo registrano numeri importanti. Sul fronte del turismo enogastronomico D’Auria ha ribadito come il vino per primo in Italia abbia colto l’opportunità di sviluppare un discorso turistico tematico. In tal senso la visione avuta trent’anni fa da alcuni imprenditori del settore, prima fra tutti Donatella Cinelli Colombini, ha certamente contribuito a sviluppare un discorso che oggi vede impegnate nel Movimento Turismo del Vino 800 cantine di tutte le regioni.
Sull’importanza dell’aspetto enogastronomico del turismo si è espresso anche Pignataro, che ha evidenziato come i prodotti e le eccellenze agroalimentari dei territori, siano un biglietto da visita che il turista ricerca costantemente. ”Proprio per questo dobbiamo sempre più garantire qualità e non cercare facili scappatoie. L’esempio di come la pizza sia diventata un driver di comunicazione per la città di Napoli nello specifico, ma per tutta l’Italia in particolare, è il segnale di un percorso che va perseguito con la massima attenzione e con la collaborazione fra imprese private e istituzioni” ha affermato il giornalista. Sui mezzi messi a disposizione dei privati, si è soffermato Sansone che ha raccontato il progetto Made4Italy: ”È già in stato avanzato la progettazione di uno strumento che crei le condizioni economiche ottimali per le imprese al fine di affrontare nel migliore dei modi questo tipo di esperienza. Questo progetto prevede un nuovo plafond di 5 miliardi per il prossimo triennio in Italia per stimolare il fare rete sui territori e sostenere un sistema integrato tra turismo e agricoltura”.
Gabriella Migliore, funzionaria ICE Londra, forte dell’esperienza maturata durante il periodo della Brexit, ha rilevato come sia sempre più importante, soprattutto per le piccole e medie imprese italiane, riuscire a contestualizzare il proprio lavoro sul Paese in cui intendono operare. “In questi anni abbiamo collaborato come ICE a Londra con migliaia di aziende italiane, alle quali ci sentiamo di consigliare non solo un approfondimento della conoscenza del mercato del Regno Unito, ma anche l’utilizzo di strumenti come siti in lingua inglese e ancor di più un listino dei vini in lingua e con la sterlina come riferimento”.
L’incontro ha visto poi le conclusioni dell’assessore Caputo, il quale dopo un approfondimento sul felice momento turistico vissuto da Napoli e dall’intera regione, ha analizzato alcuni temi come l’importanza di una denominazione regionale, più facilmente ”vendibile” anche all’estero. ‘‘Difficile spiegare a un buyer o a un appassionato il numero delle Denominazioni e le differenze dei vari territori - ha sostenuto l’assessore - più semplice sicuramente utilizzare il fascino di un nome come quello della Campania che negli ultimi anni ha sviluppato un’attrattività che in pochi possono vantare. Motivo per cui, alle istituzioni spetta il compito di promuovere idee e iniziative che possano marciare in questa direzione”.
Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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