Negli ultimi anni il continente africano ha attirato sempre più l’attenzione delle imprese italiane, sopratutto per quelle dell’agroalimentare, che nel 2021 ha registrato nel complesso 18 miliardi di euro di fatturato di export Made in Italy.
Dopo il Middle East e il Far East, l’export italiano traccia una nuova rotta, che punta dritta verso sud. Le imprese italiane iniziano a guardare con interesse il continente africano, merito della dinamicità dei mercati e del progressivo aumento della popolazione. Nel 2021 il mercato italiano ha registrato un fatturato complessivo pari a 18 miliardi di Euro. I paesi che trainano l’export Made in Italy sono Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Libia e Sudafrica. Mentre è la Lombardia a guidare le esportazioni, seguita da Sardegna, Sicilia, Liguria, Emilia Romagna e Veneto.
A confermarlo le stime di Ice e Confindustria, che fotografano uno scenario dalle forti potenzialità, sostanzialmente ancora inespresse. L’agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane ha recentemente pubblicato un report che stima una crescita del commercio mondiale di beni e servizi a volume pari al +4,1% (2022) e al +3,2% (2023). Analizzando la crescita dal punto di vista geografico, gli incrementi più elevati sono attesi per l’Asia centrale (+15,5%) e l’Africa settentrionale (+9,2%). Un aumento dei consumi a volume trainato dalla crescita demografica. Secondo Confindustria, al 2030, l’area del solo Nord Africa (e del Middle East) vedrà l’ingresso nel ceto medio di circa cento milioni di persone capaci di generare un giro d’affari al consumo pari all’attuale Pil italiano.
È Antonio Montanari, Vicepresidente Confindustria Assafrica & Mediterraneo, a entrare nel dettaglio e offrire un’analisi delle prospettive da qui al 2030. “Il valore del settore agricolo africano potrebbe arrivare a un trilione di dollari: viste le sue potenzialità di sviluppo, già da tempo ci stiamo muovendo per favorire le aggregazioni fra imprenditori italiani e africani quale chiave di sviluppo per l’agribusiness in Africa”. Con il 65% delle terre arabili non ancora coltivate, le innovazioni del settore digital e le risorse investite da paesi terzi, è ormai garantito l’accesso a nuove possibilità. “Nel 2021 l’export ha riguardato 1,39 miliardi di euro: l’Africa nei luoghi comuni è il paese degli aiuti, per noi è la terra delle opportunità, soprattutto nel settore dell’agroindustria”, ha concluso Montanari.
Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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