Il comparto orafo italiano gode di buona salute, con oltre la metà degli operatori che prevede una crescita del fatturato per l’anno in corso, come confermano anche dai dati Istat relativi al settore, che rilevano nel primo semestre del 2022 il +32%, meglio dei settori del comparto moda e della media del manifatturiero italiano. Questo è lo scenario che emerge dall’indagine congiunturale del Club degli Orafi e Intesa Sanpaolo, presentata in occasione dell’apertura di VicenzaOro.
In termini di produzione industriale, riporta l’analisi, il settore della gioielleria e bigiotteria si colloca tra i best performer dell’industria italiana sia nel confronto con il primo semestre 2021 (+23%, quarta posizione tra i comparti) sia rispetto ai primi sei mesi del pre-covid (+30%). Tuttavia, rispetto alle precedenti edizioni si rileva una inevitabile revisione al ribasso delle attese, condizionate dal conflitto in Ucraina e dall’ascesa dei prezzi delle materie prime, che però colpisce solo gli operatori di dimensioni minori, mentre le imprese più grandi confermano una tenuta per l’anno in corso, con il 70% dei partecipanti che dichiara una crescita del fatturato.
A sostegno del trend positivo, si conferma la rilevanza della componente estera per tutte le classi dimensionali. Ottimi risultati in termini di esportazioni nei primi cinque mesi del 2022 con una crescita del +41% in valore e del +15% in quantità. Il settore è riuscito a consolidare il proprio posizionamento verso i principali competitor commerciali. In particolare, ha guadagnato posizioni negli Stati Uniti dove rappresenta il secondo partner con una quota del 12,7% nella prima parte del 2022. In un quadro che resta complesso e incerto, a preoccupare maggiormente gli operatori, oltre alle difficoltà nella gestione dei prezzi delle materie prime, si impone il reperimento della manodopera, indicato dall’80% delle imprese più grandi.
“Questo è un settore di successo, trainante per l’economia che, nonostante il momento, dimostra quanto il Veneto continui a crederci e ad investire. Un distretto dell’oro che fa leva sull’export, che raggiunge il 30%, a dimostrazione di quanto le nostre imprese continuino a crescere soprattutto nell’apprezzamento da parte degli acquirenti stranieri”. Lo ha detto l’assessore allo sviluppo economico ed energia del Veneto, Roberto Marcato, intervenendo questa mattina in occasione della apertura di VicenzaOro settembre 2022.
“Per questo - ha aggiunto - serve che le istituzioni nazionali ed europee ascoltino la voce del nostro territorio e siano capaci di dare risposte puntuali a domande precise di una regione trainante per l’intera economia nazionale. Mi ha colpito l’intervento del presidente di Italian Exhibition Group Lorenzo Cagnoni - ha proseguito - che ha dichiarato la volontà di investire molte risorse nella fiera e in questi eventi. Questo è il paradigma del nostro territorio che non ha soluzione di continuità nel crederci e nel continuare a crederci, a prescindere dagli scenari nazionali e internazionali. Per questo, da rappresentante regionale, vorrei vivere in un mondo dove le regioni che oggi sono trainanti a livello economico fossero ascoltate e date loro risposte adeguate alle necessità di crescita, senza dover andare ad elemosinare ogni volta quello che in realtà dovremmo avere con estrema facilità”.
Fonte: a cura della Redazione di Exportiamo, redazione@exportiamo.it
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